Egregio Sindaco, abbiamo apprezzato il Suo intervento alla nostra recente iniziativa “I parchi nazionali in Sicilia: ADESSO!”, perché ha dato un contributo fattivo per sbloccare finalmente il lunghissimo iter d’istituzione delle altre tre aree protette previste dalla Legge n.222/2007. Obiettivo che vede Legambiente impegnata in prima linea.
Dopo 14 anni crediamo che sia giunto finalmente il tempo, in particolare per un territorio come quello dell’arcipelago delle Egadi, che pur avendo ormai da anni un Piano paesaggistico in vigore non ha una tutela e, quindi una gestione, del suo territorio secondo le normative ambientali, sia regionali che nazionali. Riteniamo che sia il momento di lavorare tutti insieme per questo importante traguardo, partendo dalla straordinaria esperienza dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi, la più grande d’Italia, e dalle altre emergenze naturalistiche di eccezionale rilievo e straordinario valore che insistono nel litorale trapanese.
Come Lei, siamo anche noi contrari, e lo abbiamo ribadito più volte, all’ipotesi paventata da qualcuno di un perimetro di Parco che vada dallo Zingaro alla foce del Belìce, comprendendo territori interni fino a Segesta e al Bosco di Alcamo: è una proposta velleitaria e improponibile e che non ha alcun supporto scientifico. Mentre riteniamo che occorra ragionare e lavorare per una proposta che integri territori omogenei, che raccolga esperienze positive, che aiuti anche a superare criticità e ritardi.
Il cuore, come Lei ha sostenuto, deve restare alle Egadi, per le loro bellezze naturalistiche/ambientali, a terra e a mare, ma anche per quelle storico/culturali, come gli itinerari di archeologia subacquea, la tonnara, la grotta del Genovese, le cave di tufo dismesse. Oggi occorre guardare oltre la propria stretta convenienza e mettersi al servizio dei territori, offrendo, guidandola, un’opportunità di sviluppo e progresso, di futuro diverso. Abbiamo colto molto favorevolmente nel Suo intervento il riferimento all’area dello Stagnone di Marsala, area naturale dalle straordinarie potenzialità , oggi abbandonata, mortificata e aggredita.
Inserirla fin da subito in questo percorso sarebbe la grande occasione per il suo rilancio e per una gestione accurata e corretta e dove, oltre alle singolari realtà di Mozia e dell’Isola Lunga, è già prevista dalla Legge n.394/1991 l’istituzione di un’altra Area Marina Protetta, che si integrerebbe magnificamente con quella delle Isole Egadi e con un’idea di Parco terra/mare unico nel suo genere.
E qui non vogliamo ovviamente dimenticarci della Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco, che potrebbe portare al futuro Parco un’esperienza eccezionale di lavoro, impegno, capacità di gestione, risultati raggiunti. Quello che qui sinteticamente abbiamo evidenziato è già contenuto in una proposta di perimetrazione che fu fatta dall’allora Provincia regionale di Trapani nel 2010 e condivisa dai Comuni coinvolti e dall’Assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente e che, inspiegabilmente, si arenò nei meandri della burocrazia e della disattenzione. Adesso è arrivato il momento di riprendere il cammino.
Noi ci siamo e continueremo ad impegnarci per creare i presupposti per la formulazione, in tempi rapidi, di una nuova proposta condivisa – costruita dal basso, con il pieno coinvolgimento delle comunità e delle Amministrazioni locali – di perimetrazione del ‘Parco delle Isole Egadi e dei litorale trapanese’ e presto chiederemo ai giusti e necessari protagonisti un confronto di merito, al quale siamo certi Lei non si sottrarrà insieme agli altri sindaci.
Gianfranco Zanna
Presidente Legambiente Sicilia