Undici condanne sono state inflitte, ieri, dal gup Francesco Parrinello nel procedimento scaturito dall’operazione di polizia «Coyote», che vedeva alla sbarra 14 presunti componenti di una banda di rapinatori (tre sono stati rinviati a giudizio) che aveva la sua base operativa a Mazara, ma con componenti anche palermitani e castelvetranesi di origine jugoslava.
L’indagine è stata condotta dal commissariato di Mazara, in collaborazione con le Squadre Mobili di Trapani e Palermo e il Reparto Prevenzione Crimine di Palermo. I fatti contestati sono relativi al periodo tra gennaio e febbraio dello scorso anno. In quella fase, o comunque subito dopo, gli inquirenti appresero che a Mazara era stato costituito e operava «un gruppo criminale ben radicato, un vero e proprio cartello di rapinatori.
In carcere finirono i mazaresi Aldo Ferro, Giuseppe Genco, e Giovanni Natalizii, i palermitani Fabio Comito, Fabio Mustacciolo, Marco Ferrante ed Emanuele Rubino. Arresti domiciliari, invece, furono disposti per i mazaresi Giuseppina “Giusy” Aguanno, Luigi Terzo, il palermitano Tommaso Roberti, e Carmine Zambon, pregiudicato di origini napoletane domiciliato a Palermo. Obbligo di dimora nel Comune di residenza, infine, per Carmen Clara Villavicencio Gallon, cittadina ecuadoregna domiciliata a Mazara, Sami Sabani e Sabina Sabani, entrambi residenti a Castelvetrano.
Sono stati condannati Aldo Ferro (5 anni e 10 mesi di carcere), Giovanni Natalizii (5 anni e 2 mesi), Emanuele Rubino (5 anni e 2 mesi), Giuseppe Genco (4 anni e 10 mesi), Fabio Comito (4 anni e 10 mesi), Luigi Terzo (4 anni e 6 mesi), Carmine Zambon (4 anni e 6 mesi), Marco Ferrante (4 anni e 4 mesi), Fabio Mustacciolo (4 anni e 4 mesi) e Tommaso Roberti (2 anni). Ha patteggiato una condanna a 4 anni Giuseppina Aguanno. A difendere gli imputati sono stati gli avvocati Alessandro Casano, Walter Marino, Giacomo Frazzitta, Filippo Gallina e Arianna Russo. [da Tele8tv.it]
Operazione “Coyote”, gli arrestati e i dettagli dell’operazione