Marsala – Nella puntata de “Le Iene” (Italia 1) di mercoledì 22 marzo, c’è stato un servizio dedicato alla storia del 52enne Marsalese, accusato di violenza sessuale. Nina Palmieri, avvistata a Marsala qualche settimana fa, ha raccontato la storia dell’infermiere Giuseppe Maurizio Spanò, accusato di violenza sessuale aggravata. In mano agli inquirenti, le immagini della videosorveglianza, che avrebbe ripreso l’infermiere durante rapporti completi o parziali con alcuni pazienti, mentre quest’ultimi si trovavano sotto anestesia. Spanò abusava delle pazienti sedate.
Giovanna Nina Palmieri, appunto, ha incontrato una delle vittime di questo infermiere. Storia che ha del raccapricciante. Una pratica davvero barbara nei confronti di pazienti inconsapevoli ed incapaci di difendersi. Spanò – secondo quanto è stato raccolto dalle indagini – attendeva che il medico terminasse la diagnosi e lo lasciasse solo con i pazienti per lanciarsi in pratiche autoerotiche, palpeggiamenti ma anche rapporti completi. Andava bene tutto per lui, uomini e donne. Ha consumato un rapporto completo con una donna anziana ma ha anche toccato le parti intime di un uomo. Risultano 7 le vittime, in totale, tra l’8 e il 14 marzo 2016. La testimone: “Facciamo questa punturina e non sentirai niente…”.
L’inviata de Le Iene incontra ed intervista una coppia, moglie e marito cui viene dato il nome fittizio di Giulia e Mario. Lei, 65enne, il 14 marzo si è recata col marito presso lo studio del dott. Milazzo dovendo eseguire una gastroscopia. La ricevono il medico e l’anestesista che, in realtà, anestesista non è ma è un semplice infermiere. Spanò la fa accomodare in una saletta con al centro il lettino facendole poche domande (farmaci assunti, età). Le fa anche un complimento e le dice “Ora facciamo questa punturina e non sentirai niente…”.
L’intervista dell’inviata de “Le Iene” con la donna si alterna ad una ricostruzione di quanto è stato registrato dalla telecamera installata nella stanza dove la signora Giulia è stata violentata. Si vede l’infermiere che, furtivamente, infila le mani nelle mutandine della donna, ha un rapporto completo con lei anestetizzata, non contento ha anche un rapporto orale. Il marito era stato invitato ad attendere in una saletta attigua. Giulia viene svegliata con dei colpetti sulla guancia dall’infermiere dal volto deformato per metà, a causa di un angioma.
La notizia sul giornale. Tornando a casa, Giulia nota delle perdite bianche che le sono durate per due giorni. Il caso vuole che Mario legga sul giornale la notizia dell’infermiere accusato di stupro che riconosce. Nel frattempo, un’altra paziente, risvegliatasi prima del previsto, scopre tutto e denuncia l’infermiere di violenza carnale. Scatta l’allarme: i Carabinieri piazzano telecamere nello studio e per 3 giorni documentano tutto ciò che avviene in quella stanza. Le Iene hanno realizzato una fedele ricostruzione del video originale… Mario piange, Giulia in tutta questa vicenda si è sentita “schifosa”; lui è stato il primo ed unico uomo nella sua vita e sono insieme da 42 anni.
Le telecamere installate dai Carabinieri hanno registrato 5 violenze, oltre a quella ai danni di Giulia. Perché hanno atteso che si verificassero 6 violenze prima di agire? Il marito di Giulia se lo chiede. Perché non intervenire subito, al primo caso? Spanò non ha abusato soltanto di donne ma anche di un uomo. Il medico non era a conoscenza dei fatti? Il dott. Milazzo ha dichiarato di aver più volte rimproverato Spanò per la sua vita dissoluta. Occasionalmente, l’infermiere usava il suo studio come pied-a-terre, non lo sapeva? “Sto lì molto poco”, si giustifica il dott. Milazzo.
Dagli atti risulta però che sapesse da quasi 3 anni che Spanò aveva delle scappatelle extraconiugali consumate fuori orario nel suo studio. Spanò ha lavorato per lui 7 anni… I pazienti vittime dell’abuso potrebbero chiedere un risarcimento danni e, nel frattempo, dopo lo scandalo il dott. Milazzo ha pensato bene di donare i suoi beni alla figlia”.
L’infermiere ha compiuto gli abusi all’interno dello studio del gastroenterologo Giuseppe Milazzo. Nei suoi confronti, ripetiamo, è stata chiesta l’archiviazione, anche se la vicenda è tutt’altro che conclusa. Le Iene di sicuro torneranno anche nelle prossime settimane sul fatto per seguirne gli sviluppi. Ad occuparsi della assurda vicenda è la Procura di Marsala, che ha aperto un’indagine sulla vicenda dopo la denuncia di una donna. L’indagine, infatti, è partita proprio grazie alla denuncia di una donna, che si è risvegliata prima del previsto. L’infermiere attualmente si trova agli arresti domiciliari (con il braccialetto elettronico), rinviato a giudizio.
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