Marsala – Gentile direttore, mi preme fare alcune precisazioni su quanto accaduto nel PD di Marsala anche alla luce di recenti dichiarazioni con tanto di breve ma doverosa cronostoria degli eventi e auspici per il futuro.
Non ho mai fatto parte di nessuna setta come asserito da qualche compagno. Faccio parte del Partito Democratico e sono stato membro della segreteria e direzione comunale.
Colgo l’occasione per chiedere a tutti di moderare toni e parole, evitando termini pesanti come ‘setta’. Ci si auspica un confronto anche serrato ma civile incentrato su temi e idee, senza ricorrere ad accuse, illazioni, persino invettive, veti e fantomatiche teorie complottiste di regie manipolatrici.
La città vive una crisi-politico amministrativa e noi lo abbiamo sempre denunciato attraverso documenti, proposte, iniziative in piazza e nelle periferie. Considerando tutti i disservizi e i disastri dell’amministrazione Grillo ci sembrava addirittura di non fare abbastanza . Eppure c’era chi ci rimproverava di fare troppo. Del resto una parte del partito è stata capace di fare opposizione a se stesso, come accaduto ad esempio nella sindacatura Di Girolamo. Ricordo critiche feroci e gratuite, solo in qualche caso pacate e legittime. Mentre non ho visto lo stesso atteggiamento verso l’attuale amministrazione, nonostante la città sia visibilmente e notevolmente peggiorata.
Nonostante possibili errori anche di questa dirigenza, abbiamo sempre lavorato per il bene della comunità e del partito. Tutto è avvenuto in maniera trasparente, collegiale e “mai” ci sono stati fenomeni di personalismi o “prime donne”. Abbiamo affrontato da subito con entusiasmo le primarie siciliane e poco dopo le concomitanti e inaspettate elezioni anticipate.
Gestire le due difficili competizioni elettorali ha richiesto impegno e un sacrificio enorme, maggiore ovviamente per quella regionale, anche per garantire al partito una lista provinciale forte con candidature competitive, alcune già decise da tempo ma altre, come la nostra, da definire in tempi rigorosamente stretti. Malgrado le due sonore sconfitte, nel nostro collegio per le regionali il PD è stato il primo in termini di voti, grazie al risultato di tutti i candidati compresa l’ottima affermazione della candidata marsalese considerato il poco tempo a disposizione . Ovviamente questo non viene preso in considerazione; anzi, si continua con il distorcere la realtà e a denigrare.
Fin dall’inizio abbiamo cercato di coinvolgere sempre tutti attraverso i dipartimenti , le assemblee e iniziative di carattere nazionale e locale. Purtroppo questi tentativi non hanno sortito del tutto gli effetti desiderati verso coloro che erano fuoriusciti dal congresso cittadino . Un’ occasione di dialogo c’è stata quando si è condiviso assieme la mozione Schlein al congresso. Subito dopo abbiamo avviato un tavolo di confronto con gli altri partiti del centrosinistra e con il movimento 5 stelle perché abbiamo sempre creduto che l’alternativa al centrodestra debba partire comunque dall’area progressista e rivolgerci magari a movimenti e liste civiche.
Riguardo a queste prospettive future, avevamo proposto a quei compagni, anche tramite il segretario, di far parte insieme della segreteria. Proposta che è stata rifiutata. La controproposta fatta a noi era quella di creare un fantomatico organismo parallelo dove però si esautoravano assemblea, direzione, segreteria e segretario. A questo punto vista l’impasse abbiamo deciso, per far si che ci si ritrovi tutti sotto lo stesso tetto senza bisogno di organismi paralleli, di dimetterci tutti con il segretario e rinnovare le cariche. Nessuna sfiducia come è stato scritto. Tra l’altro, l’organismo parallelo, all’oscuro della direzione, già era in campo avviando consultazioni per una candidatura senza simboli di partito.
Di fatto, ciò portava all’esautorazione del tavolo del centrosinistra con il M5S, così come del direttivo e della segreteria. Quest’ultima mai del tutto consultata dal segretario, tranne qualche volta su nostra richiesta ove abbiamo fatto diverse proposte come quella di allargare la stessa ad altre persone fuori e dentro il partito (ed in seguito, come già detto, anche ai compagni “fuoriusciti”). In un primo momento il segretario è sembrato entusiasta e collaborativo ma evidentemente dopo ha preferito mettere in secondo piano la propria segreteria ufficiale.
Se la parola “primarie”, inserita in un documento di direzione contenente anche altri temi che rimandava a discussioni in future assemblee del PD e con gli altri partiti e movimenti, ha sortito così forti malumori “paralleli” tali da far smentire al segretario (all’insaputa del direttivo) quel documento che il giorno prima aveva condiviso è evidente che l’impasse era ancora più grande.
Ora gli organismi competenti decideranno cosa fare riguardo al circolo lilybetano. Nel frattempo auspico che ci sia un congresso vero senza unanimismi forzati. Presentare, eventualmente, più mozioni ad un congresso non significa “contarsi” o la “resa dei conti” come qualcuno continua ad asserire. Schlein, Bonaccini, De Micheli e Cuperlo hanno arricchito il partito e il congresso con un dibattito costruttivo.
Auspico un partito in cui potrebbero esserci una maggioranza ed una minoranza ma entrambe terranno conto l’una dell’altra e chi lo guiderà rappresenterà tutto il partito dove le decisioni saranno prese, seppur magari non sempre all’unanimità, comunque dopo un serio confronto. Solo così potrà esserci un partito unito.
Auspico che si discuta molto di più su temi e proposte per la città evitando questioni stucchevoli che potrebbero causare scoramento, delusione e allontanamento delle persone dal nostro partito.
Spero che l’individuazione di una candidatura avvenga in modo trasparente, condivisa e non venga imposta.
A tal proposito vorrei precisare che non siamo mai stati contro qualcuno o qualcuna come invece si continua a dire. Potrebbe essere pure la migliore candidatura possibile o la più vincente, ma si deve dare la possibilità di contribuire alla scelta. Qualora poi ci fossero altre candidature altrettanto meritevoli, come già detto, bisognerebbe ricorrere alle primarie di coalizione; strumento già previsto nello statuto e usato in passato anche dalle nostre parti.
Auspico ancora che tutti possano dare un contributo per avere una lista del Partito Democratico forte e competitiva; con una coalizione che sia vincente ma soprattutto “convincente”, con un programma serio, condiviso e partecipato, con una base progressista e lungimirante.
Questa mia non vuole essere un mero rimprovero o biasimo, ma , al netto di qualche mio personale commento, il racconto dei fatti per far sì che certi “errori” non accadano più.
Nonostante il mio stato d’animo sia un misto di delusione, amarezza e scoramento, non so per quanto tempo ma io al cambiamento ancora ci credo.
Massimo De Vita
Dirigente uscente del circolo PD di Marsala