Marsala – Il Consiglio comunale di ieri pomeriggio, che ha visto assente l’intera opposizione e taluni di maggioranza, ha bocciato nuovamente la delibera sulla variante urbanistica per la creazione di un’area di stoccaggio di amianto. Il gruppo di Sturiano si è espresso favorevolmente così come Letizia Arcara, Aldo Rodriquez (5stelle), Alfonso Marrone, Mario Rodriquez che è uscito fuori dagli schemi del pd che ha votato no.
I voti del No sono stati, appunto, quelli del Pd (Vinci, Di Girolamo, Cordaro, Ferreri), Linda Licari, Daniele Nuccio e Alessandro Coppola. Gli astenuti: Arturo Galfano e Michele Gandolfo, al largo dei due voti di astensione ci potrebbero essere delle manovre politiche che scopriremo a breve. Lunedì mattina, infatti, è convocata la conferenza del Psi che sembra abbia fatto nuovi acquisti.
Le motivazioni del “no” sono state ribadite in un documento di controdeduzioni, presentate a firma dei consiglieri che così si sono espressi, indicando anche la contrarietà di Nuccio ad una ulteriore cementificazione del territorio. “Bisogna – dice Nuccio – avere le idee chiare circa il piano regolatore che mi auspico arrivi presto in aula”.
Le ragioni del “sì” sono ancorate ad uno sviluppo imprenditoriale e alla tutela dei lavoratori di quella azienda. Quello che sorge come dubbio è: in quella porzione di territorio o non ci doveva stare la Sarco o non doveva essere costruito il canile. Perché mentre c’è il dibattersi della tutela, giusta e sacrosanta, del mondo imprenditoriale e degli operai che grazie alla Sarco sfamano le proprie famiglie, dall’altra parte, invece, c’è una struttura sanitaria che ospita circa 300 cani oltre ovviamente il personale tutto. E allora non si può fare finta che lì non ci sia niente e nessuno, non si può fare finta che i cani siano peluche che non respirano e che non hanno diritto a vivere seppur in gabbia in maniera salubre. E le associazioni animaliste, che tanto fanno per i cani randagi, non hanno relazionato in merito alla situazione cosa grave e squilibrata.
Forse, anzi senza forse, quel canile lì non ci dovrebbe stare. Ma a quanti pensano di tutelare solo l’uomo con i vari diritti, dal lavoro alla crescita esponenziale anche del territorio e di un certo modo di fare imprenditoria, cosa, lo ripetiamo, giustissima e legittima, lanciamo una sfida: fare diventare la struttura del canile un asilo nido, tanto siamo appena fuori città, però lì vogliamo vedere andare a scuola i figli e i nipoti di chi ha votato sì.
Rossana Titone