Una nuova ordinanza (Ordinanza n.5), emanata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, abroga una norma contenuta in un precedente provvedimento dello stesso governatore: la nuova norma toglie ai sindaci delle zone arancioni la possibilità di chiudere gli istituti. E da domani, mercoledì 19 gennaio, si tornerà in classe, lezioni nuovamente in presenza nelle scuole. Ordinanza n.5
L’ordinanza del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, sui collegamenti marittimi in Sicilia, abroga, da domani, anche l’articolo 2 dell’ordinanza del 7 gennaio scorso che concedeva ai sindaci di comuni in zona arancione la possibilità di chiudere le scuole con didattica in presenza e attivare la Dad. Diversi sindaci anche di città capoluogo avevano chiuso le scuole provocando ricorsi e decisioni del Tar che aveva ordinato la riapertura degli istituti. La norma nazionale concede deroghe per la presenza a scuola solo ai comuni in zona rossa. L’art. 2 della precedente ordinanza di Musumeci diceva che nei territori dichiarati zona rossa o arancione e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta al rischio estremamente elevato di diffusione del covid 19, previo parere dell’Asp, il sindaco può adottare provvedimenti di sospensione totale o parziale delle attività didattiche con conseguente adozione della Dad.
E in virtù di questa novità introdotta dalla Regione Siciliana, il sindaco di Salemi ha revocato la precedente ordinanza di chiusura delle scuole fino al 22 gennaio. Duro il commento del sindaco di Salemi, che torna a criticare fortemente “il caos creato dalla Regione”:
“Ancora una volta i sindaci sono costretti a nuovi provvedimenti per via di un pasticcio giuridico creato da chi, invece, dovrebbe governare la Sicilia senza cedere alle pressioni della piazza. Musumeci prima ha aperto le maglie della Dad anche in zona arancione, costringendo di fatto i sindaci a chiudere le scuole perché pressati anche dai pareri delle Asp, e adesso torna sui suoi passi adeguandosi alla normativa nazionale che prevede la sospensione solo in zona rossa. Un comportamento assurdo da parte di un governatore in totale stato di confusione. Alla luce di questa nuova ordinanza – ancora Venuti – non è dunque possibile chiudere le scuole in zona arancione, tuttavia restiamo vigili sull’andamento epidemiologico nell’assoluto interesse dei nostri ragazzi”.
Campobello di Mazara – A seguito dell’ordinanza n.5 del 18 gennaio 2022, con la quale la Regione Siciliana ha abrogato la precedente norma che consentiva il ricorso alla Dad, a seguito del parere vincolante dell’Asp, nei comuni classificati in zona arancione, il Sindaco Giuseppe Castiglione ha revocato l’ordinanza n.4 del 15 gennaio 2022 con la quale era stata disposta la sospensione delle attività didattiche in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado sino al 26 gennaio.
Com’era stato già chiarito nei giorni scorsi, infatti, l’ordinanza adottata dal sindaco Castiglione, così come quella adottata negli altri comuni della Provincia di Trapani, rispondeva ad una norma regionale, che sino a questo ultimo provvedimento in Sicilia era a tutti gli effetti valida.
«L’ordinanza emanata oggi dal Presidente Musumeci – afferma il sindaco Castiglione – abrogando l’art. 2 dell’ordinanza regionale n.1 del 7 gennaio 2022, si allinea invece con la normativa nazionale, facendo finalmente chiarezza su una questione che nei giorni scorsi ha tanto travagliato noi Sindaci, che non avremmo potuto certamente ignorare il parere tecnico sanitario espresso dall’Asp, nell’interesse ovviamente di tutelare la salute pubblica.
Nella consapevolezza, dunque, che la didattica in presenza ha un valore insostituibile per la formazione dei nostri bambini e dei nostri ragazzi, mi appello ancora una volta al senso di responsabilità di tutti, affinché il ritorno tra i banchi di scuola possa essere il più sicuro possibile.
Auspico, infine, che oltre ad emanare norme coerenti con quelle nazionali, il Governo regionale metta in atto ogni strategia necessaria affinché vengano ripristinati un adeguato controllo e una efficace gestione sanitaria della pandemia nel territorio trapanese, considerato che il sistema è andato completamente in tilt con grande preoccupazione da parte di noi sindaci».