Cronaca Provincia

Arresti in provincia, in manette anche l’ex senatore Nino Papania: tutti i nomi – Video

Leggi l'articolo completo

Operazione del 16 settembre 2024

Nelle scorse ore, la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha delegato la Polizia di Stato a dare esecuzione a un provvedimento cautelare restrittivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari di quel capoluogo, nei confronti di 10 soggetti, tutti residenti in provincia di Trapani, gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, scambio elettorale politico mafioso, estorsione e spaccio di stupefacenti aggravati dal metodo e dall’agevolazione mafiosa, nonché traffico di influenze, violazione di segreto d’ufficio e porto e detenzione illegale di armi.

In carcere è finito l’ex senatore del Pd Antonino Papania, 65 anni, fondatore del movimento politico “Via”, con un’accusa pesante. Per lui l’accusa è scambio elettorale politico-mafioso. Arrestato anche l’ex vice sindaco di Alcamo, Pasquale Perricone, 69 anni: sarebbe stato l’intermediario fra Papania e il clan mafioso di Alcamo. Sono due dei dieci arrestati dalla polizia di Trapani. L’inchiesta è della Direzione distrettuale antimafia di Palermo.

Gli altri indagati sono: Savio Gregorio Ascari, 55 anni; Giorgio Benenati, 56 anni; Francesco Coppola, 64 anni; Giosuè Di Gregorio, 54 anni; Salvatore Li Bassi, 66 anni; Antonino Minio, 53 anni; Giuseppe Pipitone, 61 anni e Giuseppe Sciacchitano, 49 anni.


Il provvedimento cautelare compendia gli esiti dell’inchiesta avviata nel maggio del 2021 dalla Squadra mobile di Trapani e condotta unitamente a personale della Squadra mobile di Palermo, della locale SISCO e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato.

L’indagine avrebbe consentito di documentare gli assetti e il rinnovato dinamismo criminale delle “famiglie” mafiose di Alcamo e Calatafimi, in seguito all’arresto dei numerosi esponenti storicamente al vertice delle stesse.

In particolare, nel tentativo di colmare il vuoto progressivamente creatosi, la famiglia mafiosa alcamese avrebbero individuato il nuovo vertice in un pregiudicato locale, che avrebbe esercitato la reggenza valendosi di numerosi sodali.

L’indagine avrebbe consentito di attribuire analogo ruolo di reggente ad altro pregiudicato di Calatafimi, ritenuto a capo di quella famiglia mafiosa.

In tale ambito, le investigazioni hanno consentito di ricostruire una serie di condotte di natura estorsiva, alcune consumate altre solo tentate, in danno di imprenditori locali – tra i quali un imprenditore di Castellammare, con interessi nel settore della distribuzione alimentare e del mercato immobiliare, e due imprenditori alcamesi attivi nel settore dell’edilizia, del movimento terra e della commercializzazione di autovetture – consistite, secondo le risultanze investigative, nel paventare condotte ritorsive qualora le vittime non avessero versato, nelle mani di un uomo di fiducia del capo famiglia alcamese, la somma di 50 mila euro.

Ulteriori condotte estorsive sarebbero state consumate in territorio alcamese nei confronti del titolare di un maneggio, costretto ad abbandonare l’azienda in seguito a contrasti insorti con un soggetto vicino al sodalizio.

La minaccia di condotte ritorsive avrebbe poi costretto un buttafuori trapanese ad abbandonare il proprio impiego presso un esercizio commerciale di questo capoluogo in favore del figlio di un noto pregiudicato del posto, destinatario del provvedimento cautelare.

L’inchiesta ha inoltre documentato l’esistenza di un connubio affaristico – mafioso in grado di condizionare, anche dietro corrispettivo in denaro, il libero esercizio del consenso elettorale, facendo emergere la capacità dell’organizzazione di indirizzare il voto locale in favore di un candidato alcamese, coordinatore provinciale del movimento politico “VIA”, cristallizzando chiari indizi di colpevolezza nei confronti di un ex Senatore della Repubblica alcamese, ispiratore del citato movimento e promotore di una richiesta di voti alla famiglia mafiosa, dietro un compenso in denaro pari a circa 3 mila euro, in occasione delle elezioni regionali siciliane del settembre 2022.

Da ultimo, l’inchiesta avrebbe restituito utili elementi di riscontro in ordine all’attività di spaccio, condotta dal sodalizio anche grazie all’apporto di fornitori albanesi, e alla detenzione di armi, occultate dagli indagati e nella disponibilità del gruppo, evidenziando così la trasversalità e la caratura criminale dei sodali.

Al riguardo, nel corso delle indagini uno degli appartenenti al sodalizio è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di oltre 9 chili di marijuana. In quella occasione, nel corso della perquisizione, sono stati inoltre rinvenuti 2 fucili a canne mozzate calibro 12, con relativo munizionamento, entrambi provento di furto.

Contestualmente al provvedimento cautelare sono stati eseguiti 8 decreti di perquisizione personale e domiciliare, emessi nei confronti di altrettanti soggetti, indagati a vario titolo per traffico di influenze, violazione di segreto d’ufficio e porto e detenzione illegale di armi.

L’odierno provvedimento restrittivo si basa sui gravi indizi di colpevolezza e su un quadro indiziario emerso nel corso delle attuali indagini, significando che le piene responsabilità penali per i fatti indicati saranno accertate nel corso delle successive fasi di processuali.

Leggi l'articolo completo

Recent Posts

  • Cronaca Marsala

Marsala, controllate 200 persone e 120 auto: l’esito del servizio

Marsala - Continuano i controlli straordinari a Marsala dove, i Carabinieri della locale Compagnia, congiuntamente…

21 ore ago
  • Religione

Nuove nomine rese note dal Vescovo Angelo Giurdanella

Al termine della presentazione della Lettera pastorale e del calendario diocesano - giovedì sera, nella…

22 ore ago
  • Religione

A Santa Ninfa la Giornata di preghiera e riparazione per azioni contro il Creato

Si è svolta stamattina, presso la villa comunale di Santa Ninfa, la Giornata di riflessione…

22 ore ago
  • Cronaca Marsala

Marsala, si accascia al rifornimento di benzina e muore: Guglielmo Gerardi aveva 54 anni

Marsala - Dramma in contrada Fornara a Marsala. Un uomo di 54 anni, Guglielmo Gerardi,…

23 ore ago
  • Religione

Nuovo anno pastorale, lettera del vescovo: “Camminare insieme per approfondire il rapporto con la parola”

Il testo commentato da don Marco Renda nella parrocchia San Lorenzo Camminare insieme, sinodalità, approfondire…

1 giorno ago
  • Dal comune

Marsala, contributo per l’adozione di iniziative per la promozione della legalità

Marsala - Assegnato a Marsala un contributo di oltre 26 mila euro al fine di…

2 giorni ago