Le indagini nel periodo 2019-2020 svolte dalla GdF relativi a presunti reati per affidamento di lavori e servizi
La nota da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala:
“Ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito, e nel rispetto dei diritti degli indagati (che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza), si rende noto che la Procura della Repubblica di Marsala ha esercitato l’azione penale con richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 11 soggetti, tra cui 3 funzionari pubblici in servizio presso il Comune di Mazara del Vallo. Le indagini, coordinate dalla Procura, svolte dai finanzieri del Comando Provinciale di Trapani hanno avuto ad oggetto i reati commessi nell’ambito delle procedure di affidamento di lavori e servizi da parte dei funzionari, in veste di Responsabili Unici dei Procedimenti, facenti parte del Terzo Settore Servizi alla Città e alle Imprese del comune di Mazara del Vallo. Le indagini, svolte negli anni 2019 e 2020, supportate da attività tecniche, perquisizioni, sequestri e disamina di una gran mole di documentazione, hanno permesso di circostanziare un consolidato quadro probatorio quanto all’esistenza ed alla operatività, presso il comune di Mazara del Vallo, di un sistema di gestione degli affidamenti da parte dei funzionari pubblici a vantaggio di taluni operatori economici, affidatari della pressoché totalità dei lavori di manutenzione idraulica e stradale attraverso l’adozione delle procedure di “affidamento diretto” o, in alternativa, nella c.d. “somma urgenza”, ricevendo per sé e per terzi l’elargizione di regalìe, dazioni e prestazioni di servizi vari. L’azione dei citati funzionari non si è limitata ai soli fenomeni corruttivi sopra delineati, essendo state disvelate ulteriori condotte prodromiche al compimento di atti in grado di turbare la libertà di scelta del contraente da parte della Pubblica Amministrazione, orientando illecitamente il procedimento amministrativo di aggiudicazione delle commesse a favore di alcuni compartecipi delle condotte corruttive nonché, attraverso l’utilizzo di artifizi e raggiri consistiti nel documentare costi superiori agli importi effettivamente sostenuti, hanno indotto in errore la pubblica amministrazione che ha liquidato maggiori somme non dovute, procurando loro un ingiusto profitto con pari danno per l’Ente pubblico. L’indagine in rassegna costituisce un’ulteriore, significativa testimonianza del profondo e costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza, in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, nel contrasto ai fenomeni corruttivi e, più in generale, ad ogni forma di illecito commesso dai pubblici ufficiali, a tutela della legalità e del buon andamento della Pubblica Amministrazione ed a salvaguardia dell’interesse collettivo”.
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