Giudiziaria

Marsala, operazione Hesperia: 7 condanne nel processo contro i favoreggiatori di Messina Denaro

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Marsala – Il Tribunale di Marsala ha emesso le sentenze per i sette imputati processati con rito ordinario nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Hesperia” condotta dai Carabinieri nel settembre 2022. Le pene vanno da 1 anno e 3 mesi a 7 anni di reclusione. La condanna più pesante, a 7 anni, è stata inflitta all’agente immobiliare Stefano Putaggio, 51 anni, accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore che si era aggiudicato un immobile all’asta.

Sei anni di carcere sono stati decisi per Vito De Vita, 46 anni, per la cessione di un quantitativo di droga. Cinque anni ciascuno per Riccardo Di Girolamo, 45 anni, e Filippo Aiello, 77 anni. Tre anni e mezzo per Lorenzo Catarinicchia, 43 anni. Un anno e 3 mesi ai fratelli Nicolò e Bartolomeo Macaddino, imprenditori nel settore della pesca. Tutti gli imputati sono di Marsala, tranne i fratelli Macaddino che sono di Mazara del Vallo. Le accuse contestate erano di associazione mafiosa, estorsioni, traffico di droga ed altri reati, aggravati dalle modalità mafiose. L’inchiesta aveva portato a 35 misure cautelari.

La maxi operazione dei carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani fu contro l’area grigia dei presunti favoreggiatori del superlatitante Matteo Messina Denaro. I militariavevano eseguito provvedimenti emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo nei confronti di 70 indagati, 35 dei quali sono stati arrestati. Erano accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, turbata libertà degli incanti, reati in materia di stupefacenti, porto abusivo di armi, gioco d’azzardo e altri reati, tutti aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose. Sono in corso anche decreti di perquisizione e sequestro.

L’azione s’inquadrava nelle indagini condotte dall’Arma per la cattura del boss Matteo Messina Denaro, poi trovato e arrestato. L’indagine dei carabinieri ruotava attorno ad esponenti di primo piano dei mandamenti mafiosi di cosa nostra trapanese, e ha confermato il perdurante ruolo di primo piano di Messina Denaro.

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