Il volume edito da Libridine raccoglie cinque coraggiose e singolari riscritture e cinque altrettanti tradimenti da originali famosi trasposti in modo lontanissimo dalle trame originali in siciliano arcaico, una lingua che Bonagiuso considera etnica e non folcloristica. Creativa e non archeologica. Da Mobbidicchi che si ispira al Moby Dick di Herman Melville, a Pupa di Legno che prende le mosse dal capolavoro di Collodi, a Médèa, arcana opera in canto che riposiziona in Sicilia in tempo garibaldino il dramma di Euripide, cantandolo in scena con le musiche di Riccardo Sciacca,a Zì Chisciotte, parodia en travestì del Don Chichotte della Mancia di Cervantes, per finire con Luminarìa, adattamento teatrale della Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters.
Tutti capolavori che Bonagiuso riveste delle strutture euristiche della lingua madre, come lui chiama il siciliano, e della contemporaneità tipica del teatro del Novecento, rendendoli piccoli compendi del malumore mondo e della speranza, insieme alla loro impossibile dialettica.
Sono tutte opere che lo stesso Bonagiuso ha messo in scena in luoghi straordinari come Segesta o Teatro di Andromeda o il santuario di Malophoros a Selinunte con un grande riscontro di pubblico e di critica.
Adesso arriva la genesi del volume che prova ad accorciare ulteriormente la distanza tra opera e spettatore portandolo dentro le pagine e invogliandolo a costruire la propria prima messa in scena mentale.
L’opera sarà presentata dalla prof.ssa Carla Messina alle ore 21 di domenica 28 luglio presso Complesso San Pietro a conclusione della grande kermesse di libri e autori organizzata da Navarra editore e col patrocinio della Città di Marsala. Interverrà l’attrice Giovanna Scarcella.