Stagnone di Marsala, altro che Riserva, il comune non rispetta le norme europee e la trasforma in un divertimentificio a scapito della rara fauna.
La denuncia della mancata applicazione delle procedure di Valutazione di Incidenza previste dalla Direttiva 92/43 CEE Habitat, in relazione allo svolgimento di una manifestazione sportiva (l’ennesima) nella Riserva dello Stagnone di Marsala è sacrosanta e siamo quindi profondamente sconcertati e preoccupati dai vergognosi e violenti attacchi subiti dal Circolo Legambiente Marsala Petrosino che per prima ha sollevato il caso.
Le recenti Circolari emanate dalla Direzione Generale Patrimonio Naturalistico e Mare del Ministero dell’Ambiente e dall’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, hanno ribadito l’importanza di attivare la procedura di Valutazione di Incidenza da parte del proponente, al fine di valutare la significatività dei potenziali impatti sui siti Natura 2000.
Obblighi stranoti da anni per enti e istituzioni. A mero titolo di esempio basta andare sul sito della Regione Abruzzo dedicato alle procedure ambientali per verificare che gli eventi sportivi, dai raduni delle mountain bike alle gare podistiche sono sottoposte alla procedura.
Il comune di Marsala è quindi come l’ultimo giapponese nella foresta che pretende che la guerra continui.
La circolare del Ministero evidenzia in maniera non equivocabile che “… nella fattispecie, la valutazione della significatività dei potenziali impatti sui siti Natura 2000 da parte delle Autorità VIncA può avvenire solo a seguito di una formale richiesta di attivazione della procedura di Valutazione di Incidenza da parte del proponente e dunque dell’organizzatore dell’evento/attività” per cui è proprio la procedura a dover valutare, se non lo si fa, vuol dire che non c’è stata alcuna valutazione, quindi il CAMPIONATO ITALIANIO DI KITESURF STAGNONE 2024 Dal 4 al 7 luglio era FUORILEGGE e le elucubrazioni del Sindaco di Marsala sono basate sul nulla, ignorando completamente le basi della valutazione d’incidenza ambientale.
Ci chiediamo dov’erano le autorità competenti che dovevano vigilare e che hanno ricevuto le suddette circolari ignorandole completamente!
Ribadiamo, inoltre, che il regolamento della Riserva vieta attività come il kite surfing e che, in generale, nelle aree protette il disturbo alla fauna è vietato
l’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), massimo organo scientifico dello Stato, ha già rilasciato un parere eloquente, firmato da uno dei più conosciuti ricercatori europei sull’avifauna, sul disturbo che il kite surfing può arrecare alla fauna, in quel caso a rare specie nidificanti nell’Area protetta del Cerrano, sempre in Abruzzo.
In ogni caso è di lapalissiana evidenza che se mandi centinaia di Kitesurfer a girare a 50 km all’ora per ore in uno specchio d’acqua gli animali non possono stare in quell’area: cosa che avviene per 10 mesi su 12 allo Stagnone di Marsala.
Chiediamo, pertanto, che vengano prese misure immediate per garantire la tutela dell’ambiente e delle specie protette, e che vengano applicate le sanzioni previste dalla legge nei confronti dei responsabili di tali violazioni.
Silvia Filippi
Coordinamento Italiano Tutela Ambienti Naturali dai Grandi Eventi