“Le Autorità di competenza intervengano affinchè si possa svolgere regolarmente, e senza iniquità, la campagna irrigua nel nostro territorio. Si sta mettendo in serio pericolo la produzione agricola e il futuro delle imprese del settore, già peraltro gravate da una forte crisi”. A dichiararlo è il dott. Gaspare Ingargiola, presidente di CIFA Trapani, nonché responsabile provinciale di Fedagricoltura, a seguito del grido di allarme lanciato da diversi imprenditori agricoli in merito al serio rischio che nel comprensorio Trinità, il bacino artificiale che alimenta circa 6000 ettari, in gran parte vigneti, fra Castelvetrano e Mazara del Vallo, non si possa procedere alla campagna irrigua visto che nei giorni scorsi in occasione delle forti piogge erano state fatte fuoriuscire dalla stessa Diga milioni di metri cubi di acqua. “E’ paradossale –sottolinea Ingargiola- che mentre la Regione dichiara da un lato lo stato di calamità per le scarse precipitazioni al tempo stesso si fanno disperdere in mare le acque delle piogge. Sappiamo della convocazione presso la stessa Regione di un tavolo tecnico per discutere della situazione e delle possibili azioni da intraprendere. Siamo pertanto vicini agli agricoltori e ai Sindaci del territorio –aggiunge- affinchè il confronto con le Autorità regionali possa portare a risposte celeri e concrete che possano innanzitutto salvare, in questa stagione particolarmente caratterizzata dalla siccità, la produzione agricola sia in termini quantitativi che qualitativi”. Il responsabile provinciale di Fedagricoltura così continua: “raggiunto l’obiettivo più immediato la Regione dovrebbe fin da subito avviare una interlocuzione con il Governo nazionale affinchè si possano ricevere risposte concrete in merito ad interventi di manutenzione straordinaria degli impianti attesi da anni quali: il recupero della capacità degli invasi, il potenziamento, completamento e interconnessione delle infrastrutture idriche, il loro adeguamento alle mutate necessità; l’aumento e alla resilienza dei sistemi idrici, la riduzione delle dispersioni idriche, e l’individuazione di nuove fonti di approvvigionamento. Qualora ciò non avvenisse -avverte Gaspare Ingargiola – vi sarebbe il grosso rischio della perdita di valore di tutta la filiera agricola del comprensorio con il fallimento di molte piccole e medie imprese, ciò avrebbe conseguenze catastrofiche dal punto di vista economico e sociale per l’intero territorio trapanese”
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