Marsala – Negli ultimi mesi Marsala è diventata nota in tutta Italia, non certo per le sue bellezze storiche e paesaggistiche, ma per il singolare progetto, finanziato con i fondi del PNRR, dell’ippodromo di contrada Scacciaiazzo. Originale la scelta della sua collocazione in zona, assai periferica e, soprattutto, non servita da mezzi pubblici e priva delle necessarie infrastrutture.
La notizia di questo curioso progetto, fonte di stupore non solo tra i marsalesi, è perfino rimbalzata su una tv a diffusione nazionale. In fondo, in una città dove esistono impianti sportivi funzionanti, piscine fruibili, stadio agibile, piste per l’atletica leggera accessibile agli sportivi, palazzetti dello sport per il volley ed il basket, palestre scolastiche in ogni scuola o strutture scolastiche adeguate, asili nido, centri sociali e ricreativi per i quartieri disagiati, perché non realizzare pure un ippodromo?
In effetti alla luce dello scoppiettante attivismo con il quale il Sindaco ha prodotto altri progetti utili alla città, perché stupirsi della celerità e solerzia con cui ha presentato il progetto per l’ippodromo.
Evidentemente, per colpa nostra, non ci siamo accorti che un ippodromo può dare slancio e lustro alla città, proiettandola a pieno titolo tra le grandi città europee.
Pare lecito, a questo punto, chiedersi se il Sindaco e i suoi collaboratori abbiano realizzato quale grande opportunità rappresenti il PNRR, piano di fondi pubblici che arrivano dall’Europa e che nel resto d’Italia si stanno utilizzando per migliorare i servizi e, quale conseguenza, la qualità di vita dei cittadini.
Sono soldi pubblici che rischiano di diventare ulteriori debiti per le generazioni future se non si ritroveranno con nuove infrastrutture, mezzi di trasporto moderni, impianti sportivi, sanità pubblica efficiente. A differenza di chi avrà avuto la ventura di trovarsi con amministratori attenti e puntuali nella programmazione.
Ci chiediamo dove sia il Sindaco! Se, negli ultimi mesi, abbia fatto un giro per la città, periferie comprese, per rendersi conto dello stato in cui versano le strade, il verde pubblico, l’illuminazione, le opere pubbliche iniziate da tre anni e mai finite.
Un esempio fra i tanti l’ampliamento della strada che porta dalla nota Via Pupo alla SP 21 passando dalla Gelateria Caito, che continua a rimanere estremamente pericolosa, per le trincee di scavo prive di parapetti e per i pali dell’illuminazione pubblica al centro della strada -. Possiamo continuare parlando dell’abbandono e degrado in cui versa una zona di alto interesse turistico, come la Riserva dello Stagnone.
La pista ciclabile in condizioni pietose senza nessuna manutenzione, malgrado sia frequentata quotidianamente da sportivi locali e visitatori in vacanza che risiedono nelle diverse strutture ricettive della zona.
I marsalesi sono stanchi di vedere solo continue passerelle e giochi di potere tra nomine e rimpasti di giunta.
Tre anni di disamministrazione Grillo che significano: piscina comunale inutilizzata o forse non più utilizzabile malgrado la precedente amministrazione ne avesse curato la ristrutturazione e la riapertura; stadio comunale e che , assai probabilmente, perderà i finanziamenti ottenuti per il rifacimento del manto erboso e della pista di atletica; la Palestra Grillo ultimata, sempre dalla precedente amministrazione, ma ancora chiusa; gli impianti sportivi che sorgono nelle periferie anch’essi in stato di abbandono…
Per tacere dei luoghi deputati alla Cultura: Monumento ai Mille, con la sua sala convegni, ridotto a deposito; Palazzo Grignani non più fruibile.
Le nostre periferie meriterebbero più attenzioni ed una presenza delle istituzioni comunali. Vogliamo ricordare, altresì, le strutture comunali abbandonate, come le l’ex scuola media di Bufalata o di Ciappola.
Il benessere di una comunità passa anche dai servizi che si offrono. Il Sindaco è a conoscenza del fatto che nonostante la presenza di oltre 20 autobus moderni, le corse che collegano il centro urbano alle periferie si sono ridotte. Donne lavoratrici, anziani, studenti se non pagano gli autobus privati, devono rinunciare a raggiungere il centro storico. E del resto non si parla più nemmeno di decentramento.
Per quanto dovremo accontentarci di passerelle con tanto di foto? Di video propagandistici e di “pose di prima pietra”?
Una per tutte, il “Padiglione per le malattie infettive”.
Per fortuna pare che il Covid sia, nella sua forma più virulenta, un ricordo. Stanno, però, li a ricordarcelo ad imperitura memoria i pilastri dell’ennesima incompiuta.
Salvo che i lavori non ripartano in vista delle prossime amministrative.
Il circolo PD di Marsala