In un contesto economico sempre più dinamico e imprevedibile, una forza si sta facendo largo, aumentando il proprio “PIL” a tal punto da salire sul podio delle principali potenze a livello mondiale.
Non stiamo parlando di un Paese vero e proprio ma del cyber crime. Il fatturato complessivo delle organizzazioni criminali specializzate in reati digitali sarebbe infatti in procinto di raggiungere gli 8 trilioni di dollari nel 2023, secondo le stime del World Economic Forum.
Quali sono le principali minacce da tenere sott’occhio nei mesi a venire e quali le contromisure che i lettori e le aziende possono mettere in atto per proteggersi? Scopriamolo insieme!
Minaccia n°1: ransomware
Le richieste di riscatto a seguito della compromissione di sistemi informatici con furto di dati sono in netta crescita. L’attacco alla Colonial Pipeline nel 2021 ha fatto molto scalpore, visti anche i 4,4 milioni di dollari pagati. A seguito di quell’evento, la richiesta media di pagamento è salita a 800.000 dollari, anche grazie ad attente analisi preventive tramite le quali i criminali prendono in considerazione i contratti di protezione assicurativa per determinare la cifra da richiedere.
Ecco perché né le assicurazioni, né i pagamenti possono essere visti come soluzioni efficaci. In questo senso è fondamentale la prevenzione, con sistemi diagnostici in grado di scandagliare i dispositivi collegati alla rete e un’attività proattiva di analisi della Dark Web.
Minaccia n°2: attacchi ai dispositivi IoT
Riprendendo il report “State of Connected World” del WEF, scopriamo che più del 70% degli esperti di cybersecurity a livello internazionale ha poca fiducia nella sicurezza dei dispositivi IoT connessi alla rete.
Solo nella prima metà del 2021, sarebbero stati ben 1,5 miliardi gli attacchi a dispositivi Internet of Things, in aumento del 15,1% rispetto all’anno precedente. Per proteggere così tanti device, è necessario un approccio su più livelli che includa anche l’uso di connessioni VPN. Il significato di VPN è Virtual Private Network, ovvero rete privata virtuale: la connessione che viene stabilita da questi servizi, attraverso server dedicati e sistemi crittografici, rende infatti anonimi i dati trasmessi. Una VPN maschera inoltre l’indirizzo IP del dispositivo IoT, rendendo più difficile per i cybercriminali individuarlo e attaccarlo.
Minaccia n°3: attacchi alle infrastrutture
Se l’attacco alla Colonial Pipeline ci ha insegnato qualcosa è che neanche le infrastrutture più solide e importanti dei Paesi moderni possono essere considerate totalmente al sicuro. In particolare, si sono scoperte vulnerabili le strutture sanitarie e quelle logistiche. I dati gestiti in questi due ambiti sono sensibili per loro stessa natura: proprio per questo motivo rappresentano un obiettivo molto allettante per i cyber criminali. All’atto pratico, un attacco a una struttura ospedaliera potrebbe avere ramificazioni particolarmente critiche, come il decesso di uno o più pazienti. Ecco perché una delle principali sfide per il mondo della cybersecurity nel 2023 è garantire standard protettivi di alto livello, senza interferire eccessivamente sull’attività quotidiana, caratterizzata da un continuo flusso di dati.
In questo contesto, l’aggiornamento e l’installazione delle patch di sicurezza risultano fondamentali per evitare che vulnerabilità note fungano da punto d’accesso preferenziale per gli hacker. Bisogna quindi stilare un programma di aggiornamento preciso che fissi le priorità, oltre a prevedere un sistema di backup solido per ripristinare rapidamente i sistemi in caso di problemi.
