Il boss mafioso Matteo Messina Denaro è stato arrestato dai carabinieri del Ros, dopo 30 anni di latitanza. L’inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido. Matteo Messina Denaro è stato arrestato all’interno della clinica privata La Maddalena di Palermo, dove un anno fa era stato operato e da allora stava facendo delle terapie in day hospital. Nel documento falso esibito ai sanitari c’era scritto il nome di Andrea Bonafede. “Bravi, bravi!”. Urla di incoraggiamento e applausi nei confronti dei carabinieri del Ros, da parte di decine di pazienti e loro familiari, hanno accompagnato l’arresto del superlatitante nella clinica. Leggi tutti i commenti in basso
Mafia, arrestato il boss Matteo Messina Denaro: era in una clinica privata
I COMMENTI ALLA CATTURA DEL BOSS
«Domani mattina, alle ore 9, davanti l’ingresso della scuola media “Pirandello” in piazza Addolorata, si terrà un flash mob promosso dall’Amministrazione e dal Consiglio comunale, di concerto con l’Istituto comprensivo “Pirandello – S. Giovanni Bosco”, per ringraziare le Forze dell’Ordine per la cattura del boss Matteo Messina Denaro. Invito le associazioni e tutta la cittadinanza a partecipare alla manifestazione, che rappresenta un momento simbolico molto significativo per lanciare un forte messaggio di legalità». Lo rende noto il sindaco Giuseppe Castiglione, che stamattina, appresa la notizia della cattura del boss mafioso ha dichiarato: «Oggi è una grande giornata non solo per il nostro territorio, ma per tutto lo Stato. Un grande plauso e i miei sentiti ringraziamenti ai pm Maurizio De Lucia e Paolo Guido, ai Carabinieri del Ros e a tutte le forze dell’ordine che hanno portato alla cattura del boss latitante da 30 anni. Finalmente si scorge una nuova luce di speranza per il nostro territorio!».
“Una notizia splendida per la Sicilia e per tutta l’Italia. L’arresto di Matteo Messina Denaro contribuisce a spazzare via quell’aria pesante e quel puzzo di mafia che da troppo tempo soffoca la nostra terra”. Così il sindaco di Salemi Domenico venuti, che è anche segretario provinciale del Pd di Trapani, in un post Facebook dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro. “Da sindaco e da segretario provinciale del Pd ringrazio i carabinieri e i magistrati che hanno reso possibile la cattura – ha aggiunto Venuti -. La lotta al malaffare, però, deve continuare con i nostri atti quotidiani che onorino al meglio il lavoro dello Stato”.
Mi unisco al coro unanime dei miei colleghi della Lega e a quanto detto dal nostro segretario nazionale Matteo Salvini sull’arresto di oggi del boss della mafia Matteo Messina Denaro, latitante da circa 30 anni. Oggi finalmente si conclude positivamente la latitanza di uno dei più grandi ricercati di mafia di tutti i tempi. Un’ azione condotta magistralmente oltre che dalla procura da tutte le forze dell’ordine con i vari gruppi speciali ROS e GIS che sono riusciti a stanare ed arrestare Messina Denaro. E’ una vittoria dello stato, è una vittoria di tutte le persone per bene che non si sono mai arrese nel combattere questo grande male che affligge la nostra Sicilia e la nostra Italia. Un grande plauso a tutti coloro che hanno reso possibile questo grande colpo inflitto alla mafia. Sono le parole del deputato regionale della Lega Prima L’Italia On. Vincenzo Figuccia.
Il Commissario straordinario del LCC di Trapani, dott. Raimondo Cerami, esprime grande soddisfazione per la notizia odierna dell’importante operazione condotta dai Carabinieri del R.O.S. di Palermo e dalla Procura della Repubblica di Palermo che ha portato all’ arresto di uno dei boss mafiosi più ricercati al mondo, qual è Matteo Messina Denaro. Ai Carabinieri del Reparto Operativo Speciale e alla Procura della Repubblica di Palermo vanno i più sentiti complimenti per l’importante risultato della cattura del super latitante, che rappresenta l’esempio più rassicurante dell’impegno dello Stato in tutte le sue articolazioni nell’impiego delle risorse umane e finanziarie necessarie per condurre le indagini e assicurare alla giustizia uno dei personaggi mafiosi più autorevoli della recente storia della mafia in Sicilia. Oggi si assapora maggiormente il senso di libertà dal giogo mafioso presente nella provincia di Trapani, commenta il dott. Cerami, che ritiene che questa giornata debba anche essere dedicata al ricordo di tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita nell’azione di contrasto alla criminalità mafiosa per tramandarne l’insegnamento e diventare lo stimolo per non arrendersi a tutto quello che degrada e mortifica il nostro Paese, riponendo sempre fiducia nelle Istituzioni che spesso lavorano in silenzio, senza fare troppo rumore, a tutela della sicurezza nazionale. La lotta alla Mafia in generale non è infatti qualcosa che va delegata soltanto allo Stato e alle Forze dell’Ordine, ma richiede anche e soprattutto l’impegno quotidiano di ciascuno di Noi che con alto senso di responsabilità e una diffusione della cultura della legalità può alzare gli argini della società rispetto all’invadenza mafiosa. Trapani , 16 gennaio 2023 Il Commissario Straordinario dr. Raimondo Cerami.
“A trent’anni dalle stragi di Capaci e di via d’Amelio e dall’arresto di Totò Riina, oggi con l’arresto di Matteo Messina Denaro la Sicilia è più libera dai condizionamenti della mafia”. Lo dichiara Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia, che, a nome di tutte le imprese edili associate, ringrazia “le forze dell’ordine, gli investigatori, i magistrati e tutte le Istituzioni che con il loro impegno hanno con questo importante risultato inaugurato una nuova era per la Sicilia”. “L’Isola – spiega Cutrone – ora può finalmente sperare in un riscatto sociale ed economico scevro dall’usurpazione dei diritti e dei frutti del lavoro di imprenditori e lavoratori, proprio adesso che con l’arrivo dei fondi del Pnrr e di quelli strutturali 2021-2027 da più parti si esprimeva il timore di rischi di infiltrazioni di Cosa nostra nella realizzazione degli interventi miliardari”. “Le imprese – osserva Cutrone – d’ora in poi avranno maggiori speranze di potere partecipare alle gare in un clima di sana concorrenza e di aprire cantieri senza subire l’incubo delle pressioni indebite della criminalità organizzata. La legalità è un valore che premia chi la rispetta e lo Stato ha dimostrato che vale la pena sacrificarsi per la sua affermazione sui mafiosi, sui prepotenti, sui violenti, sui parassiti e sul malaffare”.
“La brillante operazione della Procura Nazionale Antimafia e dei Carabinieri del Ros, che ha portato oggi all’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro, sia solo l’inizio di un riscatto sociale di legalità nel nostro Paese e in particolare nel nostro territorio, da troppo tempo marchiato, nell’immagine e nei fatti, dal cancro della mafia”. Queste le dichiarazioni di Giuseppe Orlando e Francesco Cicala, Presidente e Segretario della CNA Trapani, che si congratulano con la magistratura e le forze dell’ordine per la cattura del boss mafioso originario di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro, latitante da ben trent’anni. “Auspichiamo che questo arresto- dicono ancora- sia determinante per una svolta decisiva nella lotta alla mafia e alla cultura mafiosa, piaghe sociali del nostro Paese e ostacoli reali allo sviluppo socio-economico e per tutte le persone e gli imprenditori che operano nella legalità e nell’onestà”.
Il Sindaco Giuseppe Scarcella e lAmministrazione comunale di Paceco esprimono le loro congratulazioni allArma dei Carabinieri, alla Procura della Repubblica di Palermo ed alle Istituzioni tutte, per avere assicurato alla giustizia Matteo Messina Denaro, latitante da troppi anni. Lauspicio aggiunge il primo cittadino è quello di una sconfitta del malaffare mafioso, assolutamente necessaria.
“Un lavoro continuo, certosino, capillare da parte delle forze dell’ordine e della magistratura ha permesso l’arresto della primula rossa della mafia, Matteo Messina Denaro. Esprimo il mio compiacimento alla procura della Repubblica di Palermo e ai carabinieri del Ros e del Gis per l’indagine che ha portato in carcere il capo di cosa nostra. In quest’occasione i carabinieri hanno agito ha viso aperto, a differenza dell’arresto di Riina, mostrando così il volto della Stato a chi ha scelto la latitanza. Leggo in questo la metafora di chi affronta a volto scoperto la mafia, atteggiamento che dovrebbe appartenere a tutti anche nella denuncia. Trent’anni di delitti e di sopraffazioni ad opera di questo efferato criminale hanno segnato profondamente la Sicilia. Messina Denaro si è macchiato anche del più turpe degli omicidi ai danni del piccolo Giuseppe Di Matteo, fatto sciogliere nell’acido. Sono convinta che l’arresto odierno rappresenti una sconfitta per la mafia ed una grande vittoria per lo Stato, ma è del tutto evidente che l’Idra a sette teste, come definiva la mafia Giovanni Falcone, è in grado di rigenerarsi se non si lavora ad una grande opera di prevenzione che passa dalla cultura della legalità, dalla formazione attraverso la scuola e dal lavoro onesto e per tutti, che da soli costituiscono gli anticorpi per battere questo male”. Lo afferma Eleonora lo Curto, esponente della Lega nella provincia di Trapani ed ex deputato regionale ed europeo.
“Oggi, 16 gennaio, è un giorno importante per la nostra terra di Sicilia, per tutto il paese. Un giorno in cui si apre la porta alla speranza che nella nostra comunità si possa respirare aria nuova. È un giorno di liberazione, da quell’aria pesante che ha bloccato il progresso del nostro paese. Ringraziamo tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine e alla magistratura che con abnegazione e sacrificio sono riusciti a raggiungere questo importante risultato”. La segreteria del circolo PD Marsala.
“Ho appreso con grande gioia dell’arresto del super latitante di mafia, Matteo Messina Denaro. Finalmente i tanti sacrifici dei servitori dello Stato, alcuni dei quali hanno immolato la loro vita nella lotta al crimine organizzato, sono stati premiati. Ma a esultare penso sia la popolazione italiana. Quello raggiunto oggi da magistrati e carabinieri del Ros è un traguardo storico. Dopo 30 anni di latitanza viene assicurato alla giustizia il n. 1 dei ricercati per reati di mafia. Il mio plauso e quello del Consiglio comunale che ho l’onore di rappresentare, lo rivolgo ai vertici dello Stato, della Magistratura e dei Carabinieri ma lo estendo a tutte le Forze dell’Ordine che operano costantemente e con sacrificio a tutela della democrazia. Sono certo che da stamani, anche se non bisognerà abbassare la guardia, tutti noi ci sentiamo più sicuri e ancor più comunità”. Così il Presidente del Consiglio comunale, Enzo Sturiano, che si compiace con i Vertici dello Stato e con le Forze dell’Ordine anche a nome dell’Intera Assise di Palazzo VII Aprile.
«La cattura di Matteo Messina Denaro rassicura e riscatta tutte le vittime di decenni di violenza, sopraffazione ed anche terrorismo, con cui Cosa nostra ha ammorbato la Sicilia ed il mondo». A commentare così larresto del boss mafioso, latitante dallestate del 1993, è Antonio Matasso, segretario regionale siciliano dei Socialdemocratici e presidente della Fondazione socialista antimafia Carmelo Battaglia. Lesponente del Sole nascente sottolinea come «i socialisti democratici e riformisti, da sempre in prima linea nella lotta alla mafia e nel pagare il relativo tributo di sangue per questo, come avvenuto dai Fasci siciliani ad oggi, non possono che rallegrarsi di quanto accaduto a Palermo. Va un sentito ringraziamento evidenzia Matasso a quei silenziosi servitori dello Stato che hanno permesso a tanti oppressi di avere giustizia. La data di oggi, per la comunità dei socialisti democratici siciliani, assume un significato particolare: 101 anni fa la mafia trapanese uccideva a Paceco il militante socialista Domenico Spatola e i suoi nipoti Mario e Pietro Paolo, figli del fratello Giacomo, un compagno in prima linea nelle lotte contadine e socialiste. Tutti loro avevano la colpa di avversare quella Cosa nostra della provincia di Trapani che ha prodotto una serie di criminali violenti ed efferati, tra cui Matteo Messina Denaro e suo padre Francesco, al vertice del mandamento mafioso di Castelvetrano. I nostri compagni martiri saranno contenti di questa giornata».
«Non poteva iniziare meglio di così la settimana: oggi è una giornata meravigliosa per l’Italia e soprattutto per la Sicilia e i milioni di siciliani che della legalità e il rispetto delle regole hanno fatto il loro faro. Singolare il fatto che la cattura del super latitante sia avvenuta a trent’anni dall’arresto di Totó Riina». Così il deputato regionale del PD Dario Safina ha commentato la notizia dell’arresto del latitante Matteo Messina Denaro da parte dei carabinieri del Reparto Operativo Speciale. «Complimenti ai carabinieri dei Ros – conclude Safina – e alla magistratura tutta che dopo anni di indagini, inchieste e duro lavoro, sono riusciti ad assicurare alla giustizia uno degli uomini più pericolosi al mondo. La nostra terra da oggi è più libera».
«Oggi lo Stato vince una battaglia di legalità e il nostro territorio, strangolato per decenni, può sentirsi finalmente libero il collo da una morsa». Lo dice il deputato regionale Nicola Catania (FdI), sindaco di Partanna, commentando l’arresto del super latitante Matteo Messina Denaro. «È una pagina storica per la lotta alla mafia e per il territorio del Belìce, che da oggi deve guardare al futuro con speranza e rilancio sul solco della cultura alla legalità», ha concluso Catania, che ha espresso un plauso alle forze dell’ordine e alla magistratura.
«Con l’arresto di Matteo Messina Denaro cade l’ultimo capo della mafia corleonese, dell’ala stragista di Cosa Nostra. Un ringraziamento alle Forze dell’Ordine, al Ros dei Carabinieri e alla Procura di Palermo che ha coordinato le indagini. Messina Denaro, oltre che delle stragi in Sicilia e nel resto del Paese, dovrà rispondere di efferati delitti. Ora bisogna continuare a colpire il suo impero economico e ad innalzare l’aggressione alle ricchezze e ai patrimoni di Cosa Nostra in Sicilia e fuori. Serve un impegno costante della Politica, delle Istituzioni e dello Stato perché Cosa Nostra, come tutte le mafie, può essere sconfitta».
“Oggi è un giorno importante per lo Stato che segna un grande passo in avanti nella lotta alla mafia grazie all’arresto del boss di Castelvetrano, latitante da 30 anni, Matteo Messina Denaro. Un grande plauso e ringraziamento va ai carabinieri del Ros alla procura di Palermo e a tutte le forze dell’ordine che in questi anni hanno lavorato per raggiungere questo grande risultato sul fronte del contrasto a Cosa Nostra, l’obiettivo adesso è liberare il nostro territorio trapanese dall’oppressione mafiosa”. Ad affermarlo sono i segretari generali Cgil Cisl Uil Trapani, Liria Canzoneri, Leonardo La Piana, Tommaso Macaddino, che commentano così l’arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro avvenuto oggi a Palermo. “L’arresto avviene proprio all’indomani dei trent’anni dalla cattura del boss Totò Riina, sono tutti successi delle forze dell’ordine che non si sono mai fermate nella continua battaglia contro questa piaga, che soffoca ancora il tessuto produttivo, sociale ed economico delle nostre città, e che ci ha tolto troppo in termine di vite di eroi che hanno dato tutto per sconfiggerla”. Cgil Cisl Uil Trapani aggiungono “bisogna fare adesso un altro balzo in avanti per debellare anche le infiltrazioni mafiose, la corruzione, le relazioni fra mafia e colletti bianchi, per poter davvero far prevalere la legalità su ogni azione portata avanti per lo sviluppo del territorio. E’ un momento importante ma bisogna ancora rimboccarsi le maniche perché sappiamo dall’esperienza del passato che Cosa Nostra è sempre pronta a riorganizzarsi e a cercare nuovi capi e affari da sfruttare”. Canzoneri, La Piana , Macaddino concludono “noi ogni giorno facciamo la nostra parte per diffondere i valori di legalità in ogni realtà in cui siamo presenti, sia questo arresto eccellente di oggi, un nuovo inizio, quello che vede prevalere solo i successi di chi vuole bene a questa terra, nel ricordo costante dei nostri eroi, come i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e tutte le vittime innocenti, che hanno pagato con la propria vita questa battaglia, e di chi vuol vederla rinascere, nel segno di un costante e forte No alla mafia”.
“Matteo Messina Denaro finisce qui la sua storia criminale, adesso la Sicilia è più libera. Congratulazioniai Carabinieri del Ros, alla Procura di Palermo che ha diretto l’operazione ed agli apparati dello Stato che hanno permesso questo straordinario successo. Adesso si colpisca la rete dei fiancheggiatori che lo ha protetto nella sua lunghissima latitanza”. Lo dice Antonello Cracolici presidente della commissione regionale Antimafia.
Una giornata storica. L’associazione Codici commenta così la notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro. “Un plauso ed un ringraziamento alle forze dell’ordine – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, nello specifico al Ros dei Carabinieri, alla Procura Nazionale Antimafia e alla Procura di Palermo per l’arresto di quello che era considerato l’ultimo superlatitane. La cattura dell’ultimo boss mafioso di prima grandezza ancora ricercato rappresenta una grande vittoria dello Stato nella battaglia per la legalità, che tra l’altro arriva all’indomani dell’anniversario dell’arresto di Totò Riina. La cattura di Matteo Messina Denaro, come detto, è una grande vittoria, ma non deve essere un punto di arrivo nella lotta alla mafia, bensì un elemento per andare avanti con ancora più forza e determinazione”.
“Un grande giorno per la Sicilia e per i siciliani. L’arresto del latitante Matteo Messina Denaro conferma ancora una volta che lo Stato e le istituzioni sono più forti di Cosa Nostra. Rivolgo un ringraziamento a tutti coloro – magistrati e forze dell’ordine – che in questi anni si sono impegnati per giungere a questo risultato. Da oggi la nostra terra e in particolare la provincia di Trapani sono più libere”. Lo dichiara Mimmo Turano, assessore regionale alla Formazione e all’Istruzione.
“L’arresto di Matteo Messina Denaro, dopo 30 anni di latitanza, non rappresenta solo la vittoria dello Stato nei confronti della mafia. E’ la vittoria della Sicilia e di tutti i siciliani onesti, dei magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine e comuni cittadini che negli anni hanno perso la vita per aver combattuto cosa nostra e la criminalità organizzata”. Il commento unanime del coordinamento regionale del Mpa Sicilia alla notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro. “Bisogna dire grazie ai magistrati e a chi ha condotto le indagini: lo Stato ha inferto un colpo durissimo alla mafia siciliana, chiudendo l’epoca stragista che ha contraddistinto gli anni ’90. C’è ancora molto da fare per poter dire di aver battuto cosa nostra, ma questo è certamente un colpo durissimo”.
“Questo è un bellissimo giorno per Palermo, per la Sicilia e per l’Italia tutta. L’arresto di Matteo Messina Denaro rinnova la fiducia degli italiani nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine, cui va il nostro sincero grazie. 30 anni e un giorno dopo l’arresto di Riina, un altro duro colpo alla mafia, un risultato storico per il nostro Paese che dimostra che la legalità vince. Bellissime, intense e toccanti le immagini dei palermitani al momento dell’arresto, questi applausi valgono più di mille parole: è un messaggio fortissimo contro la criminalità, è la vittoria dell’Italia che crede nella giustizia, ma è anche l’immagine di un popolo che crede nella legalità e lavora ogni giorno per contrastare stereotipi offensivi e superati. Oggi sono ancora più orgogliosa di rappresentare la Sicilia al Parlamento europeo”. Così in una nota Annalisa Tardino, europarlamentare siciliana della Lega, coordinatrice ID in commissione Libe al Parlamento Europeo.
“Le più vive congratulazioni all’Arma dei Carabinieri, al Reparto operativo speciale e al suo comandante generale Pasquale Angelosanto ed alla procura distrettuale Antimafia di Palermo per la brillante operazione che ha portato all’arresto del capomafia, latitante da trent’anni, Matteo Messina Denaro. Si chiude così una pagina triste per la recente storia italiana che ha visto perire sotto il fuoco e il tritolo di cosa nostra servitori dello Stato che hanno lottato per estirpare il cancro mafioso. I nostri complimenti vanno anche al signor ministro dell’Interno, prefetto Matteo Piantedosi e tramite lui all’apparato di intelligence ed inquirente che ha portato a termine questa operazione”. Lo afferma Marianna Caronia, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana, assieme ai deputati Pippo Laccoto e Vincenzo Figuccia, e agli assessori Luca Sammartino e Mimmo Turano.