“Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà nei confronti degli abitanti del comune di Misiliscemi, alle aziende che hanno subito danni e a tutti coloro che hanno trascorso ore di angoscia a causa dell’esondazione del fiume Verderame, un fatto che riteniamo molto grave dato che, come dimostrano anche gli eventi di Trapani, il nostro territorio non è in grado di reggere le forti piogge dell’ultimo periodo. Ringraziamo inoltre tutti coloro, come le associazioni di protezione civile che sono intervenuti in soccorsi”.
Ad affermarlo sono il segretario generale e il segretario territoriale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e Massimo Santoro e il segretario generale Fai Cisl Palermo Trapani che aggiungono: “c’è evidentemente un problema infrastrutturale e di manutenzione che porta a questi gravi episodi in caso di maltempo e le immagini di oggi una intera cittadina ostaggio dell’acqua, lo confermano. Non può un temporale causare circa 90 centimetri di fango come hanno raccontato alcuni abitanti della zona. Per quanto gli eventi atmosferici siano di certo stati ‘eccezionali’ per il perdurare delle piogge, riteniamo non concepibile che la conseguenza ricada sulla incolumità dei cittadini ieri messa seriamente a rischio e sulla viabilità di fatto paralizzata sin dall’autostrada”.
“Da tempo – continuano i sindacalisti – denunciamo l’incuria del territorio, il mancato intervento manutentivo dei corsi d’acqua, la pulizia delle strade, dei tombini, l’inadeguatezza delle fognature, tutte cause e concause che, assieme al cambiamento climatico che sempre di più porta a vere e proprie bombe d’acqua, necessitano una rivisitazione degli interventi di cura e della manutenzione del territorio. A tal riguardo denunciano ancora una volta i ritardi della politica nell’affrontare grandi riforme, come la Forestale, i Consorzi di Bonifica e l’ESA che hanno comportato disastri e distruzione, danni irreparabili ad aziende e popolazioni che forse si sarebbero potuti evitare”.
La Piana, Santoro e Nuccio ribadiscono “necessita con forza rilanciare una politica di lotta al dissesto idrogeologico, con l’ampliamento delle superfici boscate che consentano un maggiore drenaggio delle acque piovane e per fare questo, necessita immediatamente approvare la riforma del settore forestale che punti all’ampliamento delle superfici boscate ed a un migliore utilizzo dei lavoratori forestali, favorendo un loro necessario ricambio generazionale in considerazione dell’età media degli stessi che va oltre i 52 anni. Serve poi la riforma dei consorzi di bonifica dando loro il ruolo di miglioramento dei territori e regimentazione dei corsi d’acqua che ormai hanno perso nel tempo perché svuotati da provvedimenti legislativi intervenuti negli anni passati, frutto di un sistema politico volto a costruire clientele invece che funzionalità. Oggi più che mai – concludono La Piana, Santoro e Nuccio – , deve essere chiaro a tutti che la cura e la manutenzione dell’ambiente fatta come prevenzione, sono le priorità da mettere in cantiere da subito sfruttando a pieno le risorse messeci a disposizione dal PNRR, che proprio sull’asse ‘Ambiente’, destina enormi risorse finanziarie. Alla politica e alle Istituzioni chiediamo di intervenire senza perdere tempo, perché non ne abbiamo più”.
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