Proseguiranno per tutto il mese di settembre 2022 le iscrizioni ai corsi di teatro diretti da Giacomo Bonagiuso presso il Kepos Performing Theater di Castelvetrano, struttura all’avanguardia in termini di spazi, sale prove e teatri all’aperto, per consentire lo svolgimento delle attività connesse con la drammaturgia e con la teatralizzazione.
I corsi sono rivolti ai giovanissimi, ai giovani e anche agli adulti e mirano principalmente a completare e favorire quella educazione sentimentale, emozionale e artistica in grado di completare la formazione di una persona. Il teatro è infatti in primo luogo uno spazio per l’anima, per la crescita, per la conquista di un tempo proprio, che permette a qualunque età di mettersi in gioco, in discussione e di raccontare storie che vale la pena di narrare.
“Fare teatro è in primo luogo una esperienza. In secondo luogo una esigenza” – sostiene Giacomo Bonagiuso, protagonista sul territorio sicuramente di un teatro diverso, divergente, lontano dalla recitazione classica e vicino a modelli contemporanei di ricerca.
“Per questo faccio teatro con non-attori da 30 anni”.
“Reputo il teatro un viaggio dell’anima, della coscienza, non soltanto una routine da professionisti, magari usurata e standardizzata, ma un miracoloso approfondimento di sè, paure, sorrisi, ansie, grida, tutto. Non ho alcuna remora a dire che spesso trovo più espressivi e veri i miei non-attori di tanti falsi attori ‘professionisti’.
Per questo continuo a dire che la provincia è il miglior luogo possibile dove poter mettere in pratica laboratori di teatro liberi, che non preparano al mondo delle star, ma che fanno crescere davvero. Dentro e fuori. Crescere.
Se non vi importa nulla del vostro benessere interiore, di esplorare valli, abissi, montagne dentro e fuori di voi, ma vi interessa solo un applauso, allora non iscrivetevi ai nostri laboratori. Da noi si suda. E molto. E si lavora. E tanto.
Qui usiamo il metodo delle officine teatrali, quello che forgia l’anima tramite il superamento di difficoltà, prove, lavorando su ritmo, corpo, voce, fiato, memoria fisica, emozionale e storica.
Qui noi accogliamo tutti, senza audizioni, senza provini, perché il teatro è necessario, vitale ed è inclusivo, differente per definizione. E non un quiz da superare.
Qui non facciamo vetrina e siparietti, non facciamo travestimenti e recite, qui noi lavoriamo su noi stessi e sui personaggi da interpretare, perché crediamo che raccontare una storia abbia un senso. Se non avesse un senso, staremmo zitti. Se credete in un teatro simile, in questa drammaturgia delle emozioni, noi ci siamo”.
