Si svolgeranno anche davanti la Prefettura di Trapani dalle 10 alle 12, il sit in e il volantinaggio sul tema della sicurezza sul lavoro, organizzati in tutte le nove province dell’isola dalla Cisl Sicilia che ha lanciato la mobilitazione #presidiamolasicurezza dopo gli ultimi gravi incidenti sul lavoro, come quello della scorsa settimana a Custonaci. Sono stati 962 gli infortuni denunciati nel territorio trapanese da gennaio a maggio del 2022, erano 698 lo scorso anno, mentre le malattie professionali sono raddoppiate da 33 a 66 nei primi sei mesi del 2022.
I dati dell’Inail confermano l’emergenza “sicurezza sul lavoro.
“Saremo al presidio di Trapani, un territorio che ha pagato un prezzo carissimo sul fronte delle vittime degli incidenti sul lavoro in questi anni – spiega il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana –. Siamo stanchi di piangere tutte queste vittime che non fanno ritorno a casa. La piaga degli incidenti va fermata subito e per farlo serve una forte sinergia fra tutti gli enti coinvolti e controlli a tappeto”.
Nei luoghi di lavoro, rende noto il sindacato, “sarà rafforzata l’attività di vigilanza dei rappresentanti dei lavoratori”. Secondo la Cisl Sicilia i temi della salute e della sicurezza “non vanno in stand-by anche se la situazione politica è quella che è”. Né i pochissimi ispettori regionali del lavoro in servizio nella regione, appena 63, possono fare miracoli. Tanto che “le denunce di infortunio dal maggio 2021 al maggio scorso sono passate da 9449 a 15604, con l’incremento di ben 6155 casi”. La Cisl esprime preoccupazione per il fatto che in Sicilia la legislatura si avvia al tramonto senza il varo all’Ars del decreto istitutivo dell’Inl, l’Ispettorato nazionale del Lavoro. “Così – sottolinea – il piano di assunzioni di ispettori avviato al livello nazionale non potrà riguardare la Sicilia”.
“E questo è un fatto allarmante”, commentano Sebastiano Cappuccio e Rosanna Laplaca, segretario generale e componente della segreteria del sindacato siciliano. Che alla Regione chiede di dar corso comunque “a tavoli tecnici, in particolare nei dipartimenti competenti degli assessorati alla Salute e al Lavoro, perché non si interrompa, anche in queste settimane, l’interlocuzione su temi così importanti e delicati, con le forze sociali e le istituzioni competenti, Inail, Inps, Asp, enti bilaterali”. Per la Cisl è necessaria la “sinergia degli interventi” tra l’organizzazione centrale, del ministero del Lavoro; quella periferica regionale.
E le parti sociali. Obiettivo, sottolineano Cappuccio e Laplaca: “sviluppare la prevenzione, far emergere il lavoro nero e irregolare, tutelare i lavoratori, aiutare le imprese che stanno correttamente sul mercato. Promuovere la sussidiarietà tra le parti attraverso il modello degli enti bilaterali”. In questa chiave, rimarca la Cisl, “un ruolo utile dovrebbe poterlo giocare anche il Comitato regionale di coordinamento in materia di salute e sicurezza”. La Cisl infine propone di “condizionare ogni incentivazione economica alle imprese, all’esame delle misure di sicurezza adottate”. E di istituire presso le prefetture dell’Isola “coordinamenti territoriali permanenti che facciano leva sull’asse istituzioni-parti sociali e operino in prossimità delle realtà lavorative, per organizzare valutazioni e interventi in tema di sicurezza in cantieri e aziende”.
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