Agricoltura

Agricoltura, lettera dei sindaci trapanesi a Draghi e Musumeci

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Salemi – Un nuovo e più deciso intervento statale sulle accise relative al carburante agricolo, ma anche un sostegno economico con contributi a fondo perduto per le aziende costrette a subire i rincari del greggio. Tutti i sindaci della provincia di Trapani si mobilitano contro l’aumento generalizzato dei prezzi che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e così scrivono una lettera al premier Mario Draghi, ma anche alle altre istituzioni nazionali e regionali, mettendo nero su bianco alcune richieste provenienti dalle imprese.

Il documento, sottoscritto su input del sindaco di Salemi Domenico Venuti, traccia per grandi linee le cause della crisi che sta colpendo il comparto e individua le possibili vie d’uscita sollecitando l’intervento di tutti gli attori istituzionali interessati. I 25 sindaci del Trapanese chiedono ai vertici del Paese e della Regione di “sostenere gli agricoltori e migliorare la produttività agricola”, di “promuovere” l’occupazione nel settore agricolo e in quello delle industrie agroalimentari, ma anche di “aiutare” il comparto ad “affrontare i cambiamenti climatici e la gestione sostenibile delle risorse naturali”.

“La crisi generale del settore agricolo si aggrava ancor di più in un regione come la nostra, lontana dai mercati più ricchi del Nord Italia o europei e con gravi ed evidenti carenze infrastrutturali in termini di viabilità ordinaria e rurale ed efficienza delle reti idriche – si legge sul documento firmato dai sindaci -. La gravità della situazione si evidenzia sotto gli occhi di tutti nella fase attuale nella quale gli alti costi generalizzati rendono impossibile per l’agricoltura siciliana rispondere alla carenza di grano ed altri cereali che la guerra sta facendo registrare nei mercati nazionali ed esteri”.

Secondo i sottoscrittori della lettera “diventa necessario e non più rinviabile un intervento organico e coordinato di tutti gli attori istituzionali che possiedono competenze dirette in materia agricola”. E proprio sulla questione frumento, i sindaci della provincia di Trapani chiedono di “tutelare e implementare un prodotto di eccellenza” attraverso un “incremento in sede europea della quota di mercato cerealicolo – evidenziano – destinata ai nostri agricoltori, che in questo momento assumono un ruolo strategico e cruciale per la sicurezza alimentare nazionale e globale”.

La richiesta è anche quella di “un non più rinviabile intervento organico e coordinato di tutti gli attori istituzionali che possiedono competenze dirette in materia agricola”. Alla Regione Siciliana i sindaci chiedono di destinare “adeguate risorse sulla viabilità rurale, da decenni abbandonata ed in più punti impraticabile, supportando direttamente o avocando temporaneamente – si legge – le funzioni spettanti ai Liberi consorzi, spesso privi di personale e competenze”. La Regione inoltre “si impegni in una seria riforma dei consorzi di bacino ed irrigui – aggiungono i sindaci del Trapanese – stornando una parte delle risorse del Recovery per progetti di rifacimento delle reti irrigue e del sistema delle dighe”. Secondo i sindaci trapanesi, infatti, “è inammissibile che per problemi burocratici si scelga di svuotare, anche solo in parte, gli invasi, invece che utilizzare l’acqua per le colture, specie in una forte fase di siccità”.


Al Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri Al Sig. Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

Al Sig. Presidente della Regione Siciliana Al Sig. Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana

Al Sig. Assessore Regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea 

Al Sig. Presidente IX Commissione “Industria e Produzione agroalimentare” – Senato della Repubblica 

Al Sig. Presidente X Commissione “Attività Produttive” – Camera dei Deputati 

Ai Sigg. ri Presidenti dei Gruppi Parlamentari Senato della Repubblica Ai Sigg. ri Presidenti dei Gruppi Parlamentari Camera dei Deputati

Ai Sigg. ri Presidenti dei Gruppi Parlamentari dell’Assemblea Regionale Siciliana 

Ai Sigg.ri Parlamentari Europei Circoscrizione Isole 

A Coldiretti Sicilia A CIA Sicilia

A Confagricoltura Sicilia Al Segretario provinciale della UIL Al Segretario territoriale CISL Alla Segretaria Provinciale CGIL 

L’agricoltura rappresenta un settore cruciale ma vulnerabile perché esposta alle variabili meteorologiche, ambientali e dei mercati.

La guerra in Ucraina sta provocando un vasto e generalizzato aumento dei prezzi e dei costi di produzione, che subiscono rincari, ormai giornalieri ed incontrollati.

L’incremento dei prezzi delle materie prime si riversa a cascata sui carburanti, sui mezzi e le attrezzature di lavoro e sui trasporti.

Ciò penalizza in particolare i piccoli coltivatori alle prese con costi di produzione sempre più alti e margini di ricavo ormai inesistenti.

Ad essere colpite sono paradossalmente anche le aziende più dinamiche che, negli anni, si sono rivolte a coltivazioni biologiche o al recupero di antiche colture.

Gli oneri economici e gli appesantimenti burocratici in questi casi sono ancora maggiori, provocando una crisi estesa in interi comparti di eccellenza.

A ciò si deve aggiungere il carico fiscale e contributivo che grava sul lavoro proprio degli imprenditori agricoli e del personale dipendente, certamente superiore a quello dei competitors europei ed extraeuropei.

La crisi generale del settore agricolo si aggrava, se possibile, ancor di più in un Regione come la nostra, lontana dai mercati più ricchi del Nord Italia o Europei e con gravi ed evidenti carenze infrastrutturali in termini di viabilità ordinaria e rurale ed efficienza delle reti idriche.

La gravità della situazione si evidenzia sotto gli occhi di tutti nella fase attuale nella quale gli alti costi generalizzati rendono impossibile per l’agricoltura siciliana rispondere alla carenza di grano ed altri cereali che la guerra sta facendo registrare nei mercati nazionali ed esteri.

Proprio nel momento in cui si guarda con rinnovato interesse all’agricoltura ed alle produzioni alimentari di base, molteplici ostacoli economici, logistici e burocratici stanno impedendo ai nostri agricoltori di potere rispondere alle nuove esigenze, bloccando l’acquisizione di nuove quote di mercato e di nuove occasioni di reddito.

In questo contesto il frumento costituisce un prodotto di eccellenza da tutelare ed implementare. Appare utile incrementare  in sede europea la quota di mercato cerealicolo destinata ai nostri agricoltori, per far fronte alle conseguenze della crisi Ucraina e sostenere il lavoro ed i redditi dei nostri produttori.

E’ dunque certamente fondato e da condividere l’appello che da più parti si leva a tutela dell’agricoltura Siciliana e degli agricoltori, i quali, ora come non mai, assumono un ruolo strategico e cruciale per la sicurezza alimentare nazionale e globale.

Diventa necessario e non più rinviabile un intervento organico e coordinato di tutti gli attori istituzionali che possiedono competenze dirette in materia agricola.

Occorre che la Regione Siciliana destini adeguate risorse (PSR e PNRR etc) sulla viabilità rurale, da decenni abbandonata ed in più punti impraticabile, supportando direttamente o avocando temporaneamente le funzioni spettanti ai Liberi Consorzi, spesso privi di personale e competenze sia per la fase di programmazione che di esecuzione degli interventi.

La Regione si impegni in una seria riforma dei consorzi di bacino ed irrigui, stornando una parte delle risorse del Recovery per progetti di rifacimento delle reti irrigue e del sistema delle dighe.

E’ inammissibile che per problemi burocratici si scelga di svuotare anche solo in parte gli invasi, invece che utilizzare la risorsa idrica per le colture agricole, specie in una fase di forte siccita’.

Appare indispensabile una forte e costante sinergia tra agricoltori, loro associazioni di categoria Regione e Ministero delle Politiche Agricole in un’ottica di riequilibrio territoriale che consenta all’agricoltura Siciliana di recuperare il gap rispetto al centro nord in termini di meccanizzazione, accesso ai mercati, rapporti con la GDO, remunerazione dei prodotti.

Il prezzo dei carburanti ha raggiunto livelli intollerabili che hanno vanificato gli effetti della riduzione dell’imposizione fiscale e gravato di ulteriori insostenibili costi tutto il comparto agricolo. Appare indispensabile un nuovo e più deciso intervento Statale sulle accise e sul carburante agricolo in particolare, agendo in maniera più incisiva e visibile per ridurre i prezzi o sostenere i costi di acquisto con contributi a fondo perduto.

Infine, consapevoli che il futuro dell’agricoltura si decide, ormai da tempo, in sede comunitaria, occorre che siano adottate a livello generale misure che consentano concretamente di

  • sostenere gli agricoltori e migliorare la produttività
  • tutelare gli agricoltori affinché possano avere un tenore di vita ragionevole
  • promuovere l’occupazione nel settore agricolo, nelle industrie agroalimentari e nei settori
  • aiutare ad affrontare i cambiamenti climatici e la gestione sostenibile delle risorse naturali. Auspichiamo che i diversi soggetti istituzionali coinvolti operino con celerità e sinergia per affrontare la grave situazione di crisi che l’agricoltura sta attraversando per evitare danni irreparabili al tessuto socio-economico-produttivo di un comparto di primaria

F.to Domenico Venuti                                    Comune di Salemi

F.to Giuseppe Riserbato                                  Comune di Vita

F.to Vincenzo Vittorio Campo                       Comune di Pantelleria

F.to Giuseppe Morfino                                    Comune di Custonaci

F.to Salvatore Sutera                                       Comune di Gibellina

F.to Francesco Gruppuso                                Comune di Calatafimi-Segesta

F.to Vincenzo Drago                                       Comune di Salaparuta

F.to Roberto Maiorana                                    Comune di Buseto Palizzolo

F.to Nicolo’ Catania                                        Comune di Partanna

F.to Enzo Alfano                                            Comune di Castelvetrano

F.to Massimo Vincenzo Grillo                        Comune di Marsala

F.to Giuseppe Castiglione                               Comune di Campobello di Mazara

F.to Girolamo Cangelosi                                 Comune di Poggioreale

 

F.to Giuseppe Peraino                                     Comune di San Vito Lo Capo

F.to Giuseppe Scarcella                                   Comune di Paceco F.to Giacomo Salvatore Anastasi                                           Comune di Petrosino

F.to Carmelo Burgio                                       Comune di Misiliscemi

F.to Nicolo’ Rizzo                                           Comune di Castellammare del Golfo

F.to Salvatore Quinci                                      Comune di Mazara del Vallo

F.to Giuseppe Lombardino                             Comune di Santa Ninfa

F.to Francesco Forgione                                Comune di Favignana

F.to Domenico Surdi                                       Comune di Alcamo

F.to Francesco Stabile                                     Comune di Valderice

F.to Daniela Toscano Pecorella                       Comune di Erice

F.to Giacomo Tranchida                                 Comune di Trapani

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