“Non possiamo compromettere la produzione agricola e il futuro delle imprese del settore già gravate dall’eccessivo aumento dei costi energetici e delle attrezzature a causa prima della pandemia e poi della guerra in Ucraina. Le Autorità di competenza intervengano affinchè si possa svolgere regolarmente, e senza iniquità, la campagna irrigua nel nostro territorio”. A dichiararlo è il dott. Gaspare Ingargiola, presidente di CIFA Trapani, nonché responsabile provinciale di Fedagricoltura, a seguito delle segnalazioni di diversi imprenditori agricoli fortemente preoccupati della situazione che si è creata in particolare nel comprensorio della Diga Trinità, il bacino artificiale che alimenta circa 6000 ettari, in gran parte vigneti, fra Castelvetrano e Mazara del Vallo.
“Nelle scorse settimane –spiega Ingargiola- alcuni Presidenti delle maggiori Cantine del territorio, attraverso una riunione, hanno lanciato un grido di allarme in merito al serio rischio che nel comprensorio Trinità non si possa procedere alla campagna irrigua visto che nelle settimane precedenti erano state fatte fuoriuscire dalla stessa Diga milioni di metri cubi di acqua; l’attuale disponibilità, non più di 3 milioni di metri cubi, non permetterebbe, ne servirebbe almeno il doppio, l’irrigazione estiva di tutti i terreni e ciò a fronte anche dei gravi danni riportati all’impianto delle pompe di sollevamento a causa di una grosso furto di cavi di rami avvenuto nei giorni scorsi. Chiediamo pertanto che l’Assessorato regionale all’Agricoltura, in sinergia con il Dipartimento Acque dell’Assessorato all’Energia, istituisca un task force operativa al fine di potere trovare una soluzione in breve tempo per potere procedere alla campagna irrigua estiva e salvare, in questa stagione particolarmente caratterizzata dalla siccità, la produzione sia in termini quantitativi che qualitativi. Inoltre, per quanto riguarda il medio e lungo periodo, le Autorità regionali ed il Ministero delle Infrastrutture, sfruttando magari i fondi del PNRR, dovrebbero approntare un comune piano operativo, sburocratizzando e accelerando i passaggi, per la programmazione, secondo un crono programma ben preciso, delle attività di manutenzione, adeguamento e collaudo degli impianti. Qualora ciò non avvenisse – avverte il responsabile provinciale di Fedagricoltura- vi sarebbe il grosso rischio della perdita di valore di tutta la filiera agricola del comprensorio con il fallimento di molte piccole e medie imprese, ciò avrebbe conseguenze catastrofiche dal punto di vista economico e sociale per l’intero territorio trapanese”.
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