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lunedì, 29 Luglio 2024

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Giochi siciliani: una tradizione ancora viva

Chiunque viva in Sicilia o comunque abbia avuto la fortuna di entrare in contatto con questa magnifica terra sa quanto questa sia legata a delle tradizioni secolari, le quali ancora oggi sono vive. Tra le tante tradizioni troviamo sicuramente quelle legate al gioco: sì, perché in Sicilia ci sono dei giochi, specie quelli di carte, che sono stati tramandati di generazione in generazione. Vediamo nel dettaglio.

Giochi siciliani con le carte

Già il solo fatto che esistano delle carte da gioco siciliane può far per comprendere come queste siano considerate nel territorio. In realtà, queste sono strettamente correlate ai famosi Tarocchi siciliani: ideate decine e decine di anni fa, queste carte sono caratterizzate da figure a cui vengono affibbiati dei valori e dei numeri.

Cosa che forse qualcuno già saprà è che prima le carte siciliane erano dipinte a mano, ma dal Rinascimento è cominciata una produzione in serie sfruttando la xilografia. Le carte siciliane, se si nota, sono ispirate profondamente dall’arte medievale: guardando le figure si può notare come si possa trovare una sorta di collegamento con i paladini francesi di epoca medievale. Ma le influenze culturali sono di vario tipo e possono essere anche ricondotte alla cultura islamica.

È interessante constatare come quasi tutti questi giochi di carte, strettamente correlati alle tradizioni italiane e meridionali, siano ormai giocabili tramite le varie piattaforme presenti in rete: i siti che si occupano di giochi roulette e così via, propongono da qualche tempo anche i giochi della tradizione italiana, segno di quanto siano ancora amati.

Carte siciliane: i giochi più amati

Ma quali sono i giochi di carte siciliani che ancora oggi attirano le attenzioni e la curiosità di grandi e piccini? Tre di questi la fanno sicuramente da padrone. Il primo è Zecchinetta. Si tratta di un gioco molto antico, il quale secondo alcuni studiosi risalirebbe persino al XVI secolo. Il nome sarebbe strettamente correlato ai lanzichenecchi: interessante constatare come le donne furono escluse e non poterono praticare il gioco per diversi anni (fortunatamente le cose oggi non sono più così).

Chi non conosce il Cucù? Un gioco che è anche conosciuto nel resto del Paese come “asso che corre”: questo si basa sul cambio della carta quando si ha l’asso tra le mani (da qui il nome). Il cambio non può avvenire se il giocatore successivo ha però in mano un Re: perde chi ha la carta più bassa.

Infine, è interessantissima la Tummula. Si tratta, come può suggerire il nome, di una sorta di Tombola siciliana. Non tutti sanno forse che una volta l’utilizzo delle cartelle della tombola, quelle che ancora oggi utilizziamo per giocare, non fossero utilizzate. Bensì venivano utilizzate delle carte tradizionali (in Sicilia, quelle siciliane). Ad ogni mazzo era assegnato un banco, le cartelle erano composte da carte che erano girato soltanto nel momento in cui il banco estraeva la carta corrispondente (come accade per il numero chiamato). Le puntate erano praticamente le stesse della tombola classica che giochiamo ancora oggi.

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