Marsala – Venerdì 11 marzo, alle ore 17.00, nella sala conferenze del Museo Lilibeo saranno illustrati gli esiti delle campagne di scavo condotte dall’Unità di Archeologia Classica dell’Università di Ginevra in collaborazione con il Parco archeologico di Lilibeo-Marsala, diretto da Anna Maria Parrinello.
Le indagini, avviate nel 2017 sotto la direzione dei Professori Alessia Mistretta e Lorenz E. Baumer, hanno messo in luce parte dell’Insula IX nella quale sono state rinvenute diverse e significative strutture monumentali di età punico-ellenistica tra le quali va sicuramente distinto un vasto complesso edilizio prospiciente parte di un portico a pilastri che si apriva su un’ampia strada basolata (plateia) che incrociava ad angolo retto una strada secondaria (stenopos).
Questo incrocio, rinvenuto durante l’ultima campagna di scavo, apporta sostanziali modifiche alle teorie sino ad oggi formulate ed impone una totale rilettura dell’impianto stradale che era stato ipotizzato sulla base dei dati delle prospezioni geomagnetiche condotte nel 2009. Sebbene l’impianto sia ortogonale, infatti, il modulo ipotizzato non corrisponde con quanto è emerso nei recenti scavi.
“Le importanti scoperte avvenute a seguito delle indagini condotte dagli studiosi dell’Università di Ginevra nell’area di Marsala – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – testimoniano l’importanza di rafforzare le collaborazioni scientifiche e la ricerca archeologica come strumenti di crescita valoriale del patrimonio storico-culturale della Sicilia. Il rinnovato vigore con cui si è ripresa la ricerca archeologica in tutti i parchi regionali, che da tempo abbiamo definito come espressione di una nuova “primavera dell’archeologia” in Sicilia, ci confortano nella consapevolezza di aver visto giusto: la storia della Sicilia e le sue indagini ci restituiscono un luogo di relazioni economiche e sociali particolarmente significative”.
Per quanto attiene ai risultati degli scavi, con riferimento all’edificio monumentale, sino ad ora sono stati identificati sei ambienti serviti da un sistema di canalizzazione in uso a partire almeno dal periodo tardo-repubblicano e un ampio bacino; la presenza di tubuli, cisterne e canali, conferma l’ipotesi di una fontana pubblica o, con termine più aulico, di un ninfeo.
Nella fase più tarda, invece, quest’area risulta occupata da diverse deposizioni; si tratta di tombe in lastre di calcarenite, realizzate sia nella carreggiata stradale sia all’interno dell’edificio. Le tombe testimoniano una fase di abbandono dell’area durante il periodo tardo-antico e bizantino e la nuova destinazione a necropoli di questo settore della città antica.
Alla conferenza saranno presenti, oltre alla direttrice del Parco archeologico, Anna Maria Parrinello, la professoressa Alessia Mistretta dell’Unità di Archeologia Classica dell’Università di Ginevra, la dottoressa Virginie Nobs, Phd dell’Universià di Ginevra e la d.ssa Maria Grazia Griffo, archeologa del Parco. Previsti i saluti dell’assessore Alberto Samonà e del sindaco di Marsala Massimo Grillo.
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