“Ho lanciato proposta di dare la possibilità alle famiglie di mettersi in paro con le vaccinazioni ai ragazzi, con 2-3 settimane di Dad. La seconda è di garantire le mascherine Ffp2 a tutti e la terza di effettuare, fino al primo febbraio, una massiccia campagna di testing per verificare se il sistema riesce a praticare i tamponi: ho il sospetto che la tempistica dei test e del tracciamento non sia migliorata rispetto al passato e c’è il rischio che la scuola abbia notizia dei risultati dei tamponi effettuati solo diversi giorni dopo”.
Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) Antonello Giannelli a Sky Tg24. “Adesso è passato il principio per cui gli alunni di medie e superiori non vaccinati resteranno a casa da un certo numero di contagi in su. Non è una misura che mi piace, si poteva introdurre con gradualità, per esempio cominciare così dal primo febbraio, dando a tutti il tempo per vaccinarsi: per questo nel frattempo avevamo proposto la Dad”.
Intanto il ministero dell’Università e della Ricerca ha inviato a tutti gli atenei una nota in merito allo svolgimento delle prossime prove, sedute di laurea ed esami. Il ministero ha previsto che, in via del tutto eccezionale e laddove non sia possibile garantire la presenza, le università potranno prevedere lo svolgimento con modalità a distanza delle prove, delle sedute di laurea e degli esami di profitto programmati per la sessione di gennaio e di febbraio, garantendo il rispetto delle specifiche esigenze formative degli studenti con disabilità e degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento.
Tutto questo sarà possibile – spiega il ministero guidato da Cristina Messa – come già avvenuto in occasione di altri picchi di contagio, utilizzando apposite procedure e tecnologie, che garantiscano l’identificazione del candidato, la qualità ed equità della prova e la corretta verbalizzazione del voto finale. Il ministero ricorda, inoltre, che il Consiglio dei Ministri riunito ieri ha deliberato l’estensione dell’obbligo vaccinale, senza limiti di età, a tutto il personale che lavora nelle università e nelle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica. Per gli studenti, invece, continua a valere il precedente obbligo di green pass.
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