“Marsala di Valore”, di Elio Piazza: Fillossera, quando una “pandemia” colpì le viti e rivoluzionò l’agricoltura

Marsala – Tempo di festività, di brindisi, ma anche di pandemia con un pericoloso rialzo dei contagi. Ci fu un tempo in cui l’Europa e anche Marsala fu investita da una particolare “pandemia”, che colpì proprio il settore vitivinicolo da cui si uscì attraverso lo studio.

La tremenda fillossera, insetto di origine americana, arrivò in Europa nella seconda metà dell’800 e la sua azione distruttiva fu tale da dover ricostruire completamente il patrimonio viticolo dell’intero continente, ma fu necessario partire dall’ammodernamento e dallo studio: unico strumento di rinascita.

“Una gravissima pandemia – spiega Elio Piazza – che sul finire del XIX secolo colpì e distrusse i vigneti del continente europeo: fu quella della fillossera. Sviluppatasi prima in Francia, fece la fortuna degli agricoltori siciliani che poterono esportarvi i nostri vini con lauti guadagni.

Ma quando la fillossera si diffuse anche da noi, costringendo gli agricoltori ad estirpare i vigneti e a sostituire le barbatelle locali con quelle americane, fu la miseria e la massiccia emigrazione nelle Americhe”. Il sindaco era Giacomo Dell’Orto.

“Non mancarono le iniziative per la ricostituzione dei vigneti e a centinaia i viticultori marsalesi frequentarono i corsi per innestatori organizzati dalla Cattedra Ambulante di Agricoltura di cui fece parte il dott. Lorenzo Sammartano”, aggiunge il prof Piazza.

La manifestazione di premiazione di 900 innestatori si tenne a Palermo, al Politeama Garibaldi dal titolo: “Rinascimento agrario”. Nulla fu più come prima tanto che, a proposito della storia del vino si parla di: periodo prefilosserico e quello postfilosserico. Non sappiamo ancora quando finirà la pandemia da Covid-19, ma siamo certi che anche stavolta abbiamo bisogno di un nuovo Rinascimento.

LEGGI GLI ALTRI ARTICOLI DELLA RUBRICA: clicca qui