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La provincia di Trapani terzultima nella classifica della qualità della vita

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“Una posizione che rispecchia una situazione allarmante per la nostra provincia, soprattutto se si prende in considerazione il dato per noi più preoccupante, ovvero quello relativo al lavoro, che vede il nostro territorio piazzarsi al 99esimo posto, uno in meno rispetto all’anno precedente”.

Il segretario generale della Uil Trapani Eugenio Tumbarello commenta così la classifica annuale sulla vivibilità e sulla qualità della vita pubblicata oggi dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore che vede la provincia di Trapani scendere al 105esimo posto, facendo quattro passi indietro rispetto allo scorso anno, e piazzandosi al terzultimo posto tra le 107 provincie italiane, appena prima di Foggia e Crotone, ultima dunque anche tra le province siciliane.

“L’importante classifica del quotidiano – afferma – che vede il nostro territorio scivolare inesorabilmente fra le peggiori provincie italiane in quanto a vivibilità ci amareggia, ma purtroppo non ci sorprende; da anni il sindacato denuncia un atteggiamento di leggerezza di talune istituzioni, che si rendono colpevoli del declino di questa nostra provincia”.

Trapani peggiora in cinque dei sei indicatori: scende in “Ricchezze e consumi” (-7 posizioni piazzandosi al penultimo posto), Affari e lavoro (-1, 99°), Giustizia e Sicurezza (-20, 94°), crolla addirittura “Demografia e Società”, perdendo 73 posizioni collocandosi al 98° posto, in “Cultura e tempo libero”, perde 8 posizioni (103°posto), unico barlume di speranza la categoria “Ambiente e Servizi”, dove guadagna 26 posizioni rispetto all’anno scorso ponendosi al 76° posto.

“Una situazione economica e occupazionale – continua Tumbarello – che dati alla mano è davvero critica, della quale chi ha responsabilità politiche e amministrative dovrebbe sentirsi scosso e correre ai ripari. La Uil, insieme a Cgil e Cisl, ha sollecitato ripetutamente le istituzioni proponendo “Un patto per lo sviluppo” che non desideriamo altro che venga messo in pratica.

E conclude: “Ai sindaci e a tutti gli amministratori del territorio chiediamo, senza voler fare sterile polemica, ma con l’intento di farci portavoce di quanti vogliono vedere risorgere il territorio trapanese, già flagellato dalla pandemia, dalla povertà e dalla disoccupazione, di farsi promotori di iniziative che possano far risalire la china, utilizzando ogni strumento che Regione, Stato e Comunità europea mettono a disposizione, senza lasciare nulla di intentato”.

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