L’anno scolastico è iniziato da oltre un mese e praticamente tutti i ragazzi di tutte le scuole di ogni ordine e grado sono tornati in classe in presenza al 100%. Senza che si registrasse, come invece si temeva, un incremento significativo di positivi. Evitando così un ritorno alla Dad di massa. Un vero e proprio traguardo. Tutto questo, quasi impensabile fino a un anno fa, è stato reso possibile grazie a due fattori: la collaborazione del personale scolastico, che per oltre il 90% è totalmente vaccinato, e la campagna vaccinale per i ragazzi tra i 12 e i 19 anni, che va avanti in modo abbastanza spedito, anche se non dappertutto allo stesso modo.
Vaccini 12-19 anni: due su tre hanno completato il ciclo – In base agli ultimi numeri ufficiali disponibili, nella fascia d’età più giovane è oltre il 68% della popolazione a essere stato raggiunto da almeno una dose di vaccino, mentre quasi 2 su 3 sono completamente immunizzati. Ma si sa, non tutte le Regioni mantengono lo stesso passo, per questo il portale Skuola.net ha provato a fare il punto sulle vaccinazioni degli studenti nelle varie zone d’Italia, analizzando i dati forniti dal Governo Italiano (aggiornati al 22 ottobre 2021). Come procede, dunque, la somministrazione per i ragazzi in età scolare?
Bolzano, Sicilia e Liguria faticano più delle altre – Nonostante a livello nazionale siamo ormai vicini alla soglia del 70% della popolazione studentesca con almeno una dose di vaccino inoculata (precisamente il 68,27%), con il 65,72% che ha già concluso il ciclo di somministrazione (doppia dose o dose unica), le cose infatti cambiano parecchio a seconda della regione o provincia autonoma osservata. Il territorio dove le vaccinazioni nella fascia 12-19 sono più indietro è Bolzano: 53,37% gli studenti a cui è stata somministrata una dose, 47,65%, poco meno della metà, coloro che sono coperti completamente. Fanno meglio, ma di poco, Sicilia e Liguria: qui almeno la prima dose è stata somministrata, rispettivamente, al 60,66% e al 60,61% dei ragazzi, mentre la seconda dose è stata iniettata rispettivamente al 58,18% e al 59,15%.
A far loro compagnia, però, è una nutrita schiera di regioni che analogamente si posizionano al di sotto della media nazionale: le Marche hanno il 61,13% di studenti raggiunti dalla prima dose e il 59,91% dalla seconda; la Valle d’Aosta ha vaccinato con la prima dose il 62,02% e con la seconda il 60,46% dei ragazzi; il Friuli Venezia Giulia invece, ha raggiunto con la prima dose il 64,15% (il 60,36% con la seconda); la Calabria ha vaccinato con prima dose il 64,47% e con seconda il 60,32%; la Campania ha un 63,37% di cicli completi (qui il dato si riferisce solo alle vaccinazioni concluse); chiudono l’elenco Veneto e Piemonte che hanno già vaccinato con la prima dose, rispettivamente, il 65,61% e il 66,80% dei ragazzi (con la seconda il 62,07% e il 61,93%).
Sardegna, Molise e Lombardia le regioni più avanti – L’altra faccia della medaglia vede, però, moltissime regioni al di sopra della media nazionale di vaccinazione degli under 20. Con ben 8 regioni che hanno superato anche l’asticella del 70% di studenti vaccinati con almeno una dose. Le tre aree più efficienti sono: la Sardegna, con il 77,78% di 12-19enni parzialmente vaccinati e il 73,17% con il ciclo completato; il Molise, che raggiunge il 77,24% di prime dosi e 72,05% di studenti con la seconda dose con vaccino a dose unica; la Lombardia, che ha vaccinato il 74,31% con prima dose e che ha il 72,17% di ragazzi completamente immunizzati.
Quadro più che incoraggiante anche in Puglia (74,84% di prime dosi, 72,40% con seconda dose), Toscana (73,07% prima dose, 69,27% seconda dose), Emilia Romagna (70,65% vaccinati con prima dose e 68,83% con seconda), Abruzzo (70,30% prima dose, 66,05% seconda) e Basilicata che, per questa fascia d’età, indica solo il dato dei cicli completi (seconda dose o dose unica), che si attesta al 71,75%.
Leggermente più indietro ma sempre sopra la media nazionale anche: l’Umbria, con il 68,81% di studenti vaccinati con prima dose e 63,23% con seconda; il Lazio, che ha vaccinato con prima dose il 68,51% e con seconda il 66,17%; infine la Provincia Autonoma di Trento che ha inoculato nel 68,15% dei giovani la prima dose e nel 63,07% anche la seconda.
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