Marsala – Una catena umana di solidarietà ha fatto sì che alla segnalazione di una lettrice facessero seguito le ricerche e soprattutto il fattivo aiuto ad un giovane nordafricano.
Ha detto di chiamarsi Mahmood, di essere egiziano, di 20 anni e di non avere una dimora fissa da due anni. Da sabato notte si trova nella comunità alloggio Belvedere di contrada Rakalia, struttura convenzionata col Comune di Marsala.
È una storia a lieto fine quella che stiamo per raccontare e il buon esito della stessa si deve alla collaborazione da più parti tra persone che fino a due giorni fa neppure si conoscevano. Lo scorso venerdì 1 ottobre, giunge alla redazione di Marsala Live la lettera di una mamma di un’alunna della scuola “Pascoli”. Si chiama Floriana Oliva e ci segnala una persona in difficoltà, forse un ragazzino, che lei ha visto dormire su una panchina di piazza Peppino Impastato.
Chiamiamo l’assessore Giuseppe D’Alessandro, che detiene la delega ai servizi sociali che ci assicura che cercheranno il ragazzo e faranno il possibile per identificarlo e aiutarlo. Ma intanto anche altri hanno letto il nostro articolo e in particolare Laura Schifano della Chiesa Evangelica Pentecostale, insieme ad altre persone, avvia le ricerche. Dopo 24 ore lo trova nei pressi del Porto insieme ad un altro ragazzo. Laura e i suoi amici li conducono entrambi nella loro chiesa, danno loro da mangiare, un cambio di abiti puliti.
I due restano lì per tutta la giornata di sabato 2 ottobre. Hanno contato anche sull’aiuto dell’associazione Arcobaleno che ha dato del cibo, mentre Salvatore Inguì di Libera ha fornito dei vestiti.
Da subito anche i servizi sociali si sono attivati e nel pomeriggio di sabato si sono riuniti tutti, insieme all’assessore D’Alessandro sono riusciti a convincere il ragazzo a raggiungere il Commissariato di polizia di via Verdi per l’identificazione, passo obbligato per regolarizzare la sua posizione nel nostro Paese. Poi il ragazzo è stato accompagnato nella comunità Belvedere. Da lunedì inizierà l’iter per ottenere il permesso di soggiorno.
“Meritano una menzione speciale i volontari della Chiesa Evangelica Pentecostale per aver davvero mostrato una grande umanità – ha detto l’assessore D’Alessandro -. Un ringraziamento va anche alla polizia che, vista l’ora tarda (22,30 circa), ci ha accompagnati al pronto soccorso per il tampone, senza il quale sarebbe stato impossibile fare entrare il ragazzo in comunità. Colgo l’occasione per dire che anche un’altra persona in stato di difficoltà, Salvatore, che ci era stato segnalato dormire alla stazione, dallo scorso 28 settembre è stato preso in carico dai servizi sociali e si trova in una delle comunità convenzionate col Comune. Queste due storie hanno avuto un esito positivo – precisa l’assessore -, ma non sempre è così. Infatti anche se i servizi sociali si attivano con immediatezza a volte sono proprio i destinatari che rifiutano di farsi aiutare”.
Chiara Putaggio
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