Marsala – La marsalese Anna Grassellino è tra le venti finaliste scelte da “D di Repubblica” come donna dell’anno. Abbiamo una settimana di tempo per votarla e farla votare. Attenzione: BISOGNA DARE 3 PREFERENZE NECESSARIAMENTE! clicca qui
Siciliana, dopo la laurea in Ingegneria Elettronica a Pisa, è andata negli Usa. Dove si è specializzata in fisica e dove dal 2012 lavora al Fermilab, un caposaldo della ricerca sulla Fisica delle Alte Energie. È stata incaricata di progettare il computer quantico più potente mai creato. L’obiettivo è conciliare l’”instabilità” degli stati quantici – in termini tecnici si chiama decoerenza – con l’esigenza di ottenere calcoli esatti, ampliando enormemente la potenza di calcolo dei computer con ricadute importanti per la ricerca di base e le scienze biomediche.
“D di Repubblica”: Il 17 ottobre vi abbiamo proposto 50 italiane eccellenti che hanno lasciato un segno forte nel 2020. Avete dato le vostre preferenze. Ed eccole, in ordine alfabetico, le 20 donne uscite dalla vostra votazione, che si è conclusa il 31 ottobre. Da oggi avete ancora una settimana di tempo per premiare, all’interno di questa “rosa” ristretta le vostre candidate. Grazie a voi, scopriremo insieme chi sarà la vincitrice 2020: avrà la cover del numero di D in edicola il 12 dicembre.
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VOTA LA DONNA DELL’ANNO 2020
ADRIANA ALBINI. Ricercatrice in oncologia, 65 anni – Responsabile del Laboratorio di Biologia Vascolare e Angiogenesi dell’IRCCS MultiMedica e della Fondazione MultiMedica Onlus, docente di Patologia Generale dell’Università Milano Bicocca, è stata Visiting Scientist al National Institutes of Health americano ed è tra le scienziate italiane più citate in campo biomedico; è stata eletta, prima italiana, nel consiglio direttivo dell’American Association for Cancer Research. Presidente del club delle Top Italian Women Scientists di Onda, è campionessa di spada (bronzo ai Mondiali 2018).
MARIASOLE BIANCO. Biologa marina, 34 anni – Laureata in Gestione e Conservazione dell’Ambiente Marino, e con un master in Australia in gestione delle Aree Protette, dal 2012 fa parte della World Commission on Protected Areas e partecipa ai lavori dell’International Union for Conservation of Nature. Nel 2013 fonda la onlus Worldrise, che promuove progetti per la difesa dei mari. Sostiene l’iniziativa ONU United Nations Decade of Ocean Science for Sustainable Development (2021-2030). È uscito, quest’estate, il suo libro Pianeta Oceano (Rizzoli).
ALESSIA BONARI. Infermiera, 23 anni – È il 9 marzo e lei ha terminato il turno nel reparto Covid dell’ospedale milanese dove presta servizio. Si scatta un selfie e il suo volto è segnato da ore di mascherina e occhialoni, indossati per evitare di contrarre il virus che da lì a qualche settimana avrebbe ucciso centinaia di italiani. Nel post racconta la stanchezza dei turni massacranti. Diventa un simbolo. Tanto che è stata invitata sul red carpet di Padrenostro, film di Claudio Noce, al Festival di Venezia, in rappresentanza di tutti i medici, infermieri e operatori sanitari che hanno dato la loro vita.
MARIA ROSARIA CAPOBIANCHI. Biologa, 67 anni – Fine gennaio 2020: un nuovo virus aggressivo si sta diffondendo in tutto il Pianeta. La Cina è scossa dall’epidemia, in Giappone una nave da crociera è diventata un lazzaretto. A Roma due turisti cinesi malati sono ricoverati all’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Solo due giorni dopo, la notizia di una prima vittoria: il Laboratorio di Virologia dell’Istituto, tra i primi al mondo, ha isolato il virus. Significa vedere in faccia il nemico: un passo fondamentale. A dirigere il laboratorio c’è lei, la biologa procidana Capobianchi.
MARTA CARTABIA. Giurista, 57 anni – Docente di Diritto Costituzionale all’Università Milano Bicocca e in vari atenei all’estero, ha appena concluso il suo mandato di Presidente della Consulta. È stata la prima donna a ricoprire questo ruolo. Lombarda, sposata, tre figli, ha difeso la laicità dello Stato e una giustizia dal volto umano. “L’articolo 27 della Costituzione parla di pena, non solo di carcere. Bisogna mirare alla rieducazione del condannato oltre che dargli una seconda chance. La giustizia deve essere riconciliazione e non vendetta”. La vedremo al Quirinale?
INSAF DIMASSI. Mediatrice culturale, 23 anni – È una delle protagoniste del documentario Il nostro Paese di Matteo Parisini e una delle anime del movimento Italiani senza Cittadinanza. Nata in Tunisia e cresciuta in italia da genitori tunisini, studia Scienze Politiche a Bologna e lavora come mediatrice culturale. Ma dal momento che non ha un reddito sufficiente, non può, secondo la legge, richiedere la cittadinanza. È la rappresentazione vivente della situazione paradossale di tanti “italiani di fatto”, che pur contribuendo alla vita sociale ed economica di questo Paese sono considerati degli estranei.
ELODIE DI PATRIZI. Cantante, 30 anni – Romana, di padre italiano e madre francese creola originaria della Guadalupa, si sente fortunata di avere la ricchezza che deriva “da culture completamente diverse che si incontrano”. Cinque anni fa il secondo posto nel talent Amici, e oggi, finalmente, la sua maturità artistica. E così spazia dai tormentoni estivi come Guaranà e Ciclone all’introspettiva Andromeda portata all’ultimo Sanremo. È abituata da sempre a cercare e a costruire da sé i suoi canoni di comportamento e bellezza: “Sono stata educata a essere libera”.
CHIARA FERRAGNI – Influencer, 33 anni – Star di fama mondiale, pioniera assoluta del digitale, a renderla protagonista del 2020 (a parte la seconda gravidanza) è stata però la sua personalità, stavolta raccontata davvero senza filtri sui social, nel momento più delicato per il Paese. Durante il lockdown l’abbiamo vista fragile, spaventata, assennata: umana. Informata mentre difendeva l’Italia dagli attacchi superficiali delle celeb straniere scettiche sull’emergenza, decisa mentre, con il marito Fedez, raccoglieva cifre record per un reparto di terapia intensiva al San Raffaele di Milano.
CHIARA GIAMUNDO. Palombara, 23 anni – La prima donna (di Tarquinia) in 171 anni di storia di questa specialità della Marina Militare italiana. Dopo un diploma da ragioniera, un passato da campionessa di nuoto e 11 mesi di corso a La Spezia, lo scorso febbraio ha indossato il basco blu del Gos, il Gruppo operativo subacquei, fino ad allora esclusivamente maschile. Al punto che pure la lingua fa le bizze: “palombara” è la rete da pesca dei palombi. Ma le questioni linguistiche è meglio lasciarle ai social: lei ora è tutta concentrata sul suo nuovo obiettivo, diventare ufficiale.
ANNA GRASSELLINO. Ingegnera elettronica, 39 anni – Siciliana, dopo la laurea in Ingegneria Elettronica a Pisa, è andata negli Usa. Dove si è specializzata in fisica e dove dal 2012 lavora al Fermilab, un caposaldo della ricerca sulla Fisica delle Alte Energie. È stata incaricata di progettare il computer quantico più potente mai creato. L’obiettivo è conciliare l’”instabilità” degli stati quantici – in termini tecnici si chiama decoerenza – con l’esigenza di ottenere calcoli esatti, ampliando enormemente la potenza di calcolo dei computer con ricadute importanti per la ricerca di base e le scienze biomediche.
ESPÉRANCE HAKUZWIMANA RIPANTI. Scrittrice, 29 anni – Scrittrice, speaker radiofonica, attivista, fa parte del comitato Razzismo Brutta Storia. Nata in Ruanda quando infuriava la guerra civile, arriva piccolissima in Italia, a Brescia, Trento, dove ha studiato, e a Torino. Ha scritto E poi basta. Manifesto di una donna nera italiana, edito da People. “Nella mia battaglia personale per far sentire le voci delle minoranze la rappresentazione è una cosa importantissima. Ho passato la mia infanzia a cercarmi ovunque, nelle riviste, in televisione, a scuola, negli spazi pubblici e non mi sono mai trovata”.
CATHY LA TORRE. Avvocata, 40 anni – Attivista, politica e avvocata specializzata in diritto antidiscriminatorio, difende i diritti civili delle persone gay, lesbiche, transgender. È stata consigliera comunale a Bologna e dirige lo studio legale Wildside, che si occupa di diritti non riconosciuti o considerati di serie B. Ha fondato Gaylex.it, rete di avvocati e attivisti contro l’omotransfobia. La sua campagna Odiare ti costa, che aiuta le vittime degli hater in rete a denunciare i post che esprimono odio, le è valsa il premio The Good Lobby Awards 2019.
ANNALISA MALARA. Anestesista, 38 anni – Nata e cresciuta a Cremona, si è laureata in medicina all’Università di Pavia con sei mesi di anticipo. Per poter accedere subito all’esame di specializzazione e non attendere due anni, ha scritto una lettera a Giorgio Napolitano. Che, convinto dalla sua caparbietà, le ha concesso di partecipare al concorso. Con la stessa ostinazione, ha insistito affinché a Mattia Maestri, “il paziente uno di Codogno”, venisse effettuato un tampone per il nuovo Coronavirus, nonostante le regole dell’Oms non lo prevedessero. Dice: “Ho fatto solo il mio dovere”.
SILVIA MARCHESAN. Chimica, 41 anni – Selezionata da Nature tra gli 11 migliori scienziati emergenti al mondo (classificata sesta), è un cervello di ritorno: dopo essersi laureata a Trieste, e lavorato a Edimburgo, Londra, in Finlandia e Australia, con i fondi per il progetto Scientific Independence of Young Researchers del MIUR ha aperto un laboratorio all’Università di Trieste dove studia i peptidi e le superstrutture ottenute da piccoli componenti molecolari. Le quali hanno varie applicazioni: terapie per malattie neurodegenerative, nuovi composti antimicrobici, materiali intelligenti.
LUCIA MONTERO DUARTE. Bracciante agricola, 45 anni – Ci ha dimostrato cosa vuol dire scegliere di frenare il fiume di rabbia, di non cedere all’odio. Esattamente come aveva fatto suo figlio. Lucia è la madre di Willy, straziato di botte a Colleferro, in Lazio, per difendere un amico. Morto perché cresciuto nel migliore dei modi possibili, educato a non voltare la faccia di fronte alle difficoltà altrui. Lucia non ha ceduto, e mentre il mondo attorno a lei si lanciava in una caccia al branco abbandonandosi a grida di vendetta, lei ha scelto parole misurate per chiedere allo stato una sola cosa: giustizia.
ELENA PAGLIARINI. Infermiera, 43 anni – La foto pubblicata dalla sua collega è stata tra le prime immagini a scuotere le coscienze durante l’emergenza Covid. Lo scatto, che la ritraeva stravolta tra un turno e l’altro, addormentata con ancora addosso mascherina, tuta e guanti, ha fatto il giro del mondo ed è diventato il simbolo della battaglia contro il virus che ha messo in ginocchio l’Italia. A premiarla è stato Mattarella, che le ha conferito il titolo di Cavaliere al Merito, ma anche la Fondazione Carla Fendi, con un contributo al fondo di solidarietà #noicongliinfermieri.
ELLY SCHLEIN. Politica, 35 anni – Nata in Svizzera da famiglia mezza italiana e mezza americana con ascendenze ebraiche, è ex europarlamentare del PD e oggi vicepresidente della Regione Emilia Romagna con delega al Welfare e al Patto per il Clima. Nel 2008 a Chicago è volontaria alla campagna di Obama. Rappresenta un nuovo modo di fare politica, diretto, schierato. Virale il video in cui sfidava Salvini ripetendo ad nauseam: “Ciao Matteo, sono una tua collega europarlamentare: perché per 22 volte non ti sei presentato alle riunioni sui negoziati di Dublino?”.
FRANCESCA SIVIERI. Insegnante, 43 anni – Giugno, adulti scongelati dal lockdown, bambini a casa perché le scuole sono chiuse. A Prato lei, maestra che non riesce a stare lontana dai suoi alunni della materna, seleziona libri per l’infanzia, sceglie un giardino e li incontra al parco, con giusta distanza e mascherina, per raccontare storie belle fra i fiori. Bimbi felici, genitori di più, sindacati arrabbiati perché il metodo zelante fa passare per nullafacenti le colleghe. La buona notizia è che 4 giorni dopo nasce il profilo Facebook Prati nelle Storie, con altre maestre che replicano l’iniziativa.
SUOR ALESSANDRA SMERILLI. Economista, 43 anni – Di Vasto, la suora economista, consigliera dello Stato Vaticano, è in un comitato del Ministero per le Pari Opportunità per elaborare proposte innovative di ripartenza. Nell’ultimo libro, Donna Economia, immagina un futuro rispettoso dell’umanità e dell’ambiente: e più femminile. Nell’anno in cui è mancata un’altra grande religiosa divulgatrice, Suor Germana, potremmo sperare in un passaggio di testimone. Non per trasformarci in Masterchef di micro e macroeconomia, ma almeno per rimediare al nostro pericoloso analfabetismo in materia.
DOROTHEA WIERER, FEDERICA BRIGNONE, MICHELA MOIOLI. Atlete, 29, 29 e 25 anni – Sono le tre Regine del Freddo che in lockdown hanno reso orgogliosa l’Italia dello sport. Dorothea Wierer ha vinto la seconda coppa del mondo consecutiva di biathlon. Federica Brignone ha portato in Italia per la prima volta la coppa del mondo di sci femminile, mentre Michela Moioli ha vinto la terza coppa del mondo di snowboard. Le tre atlete hanno ricevuto i complimenti dal Presidente della Repubblica Mattarella che ha apprezzato le loro vittorie espressamente dedicate a un’Italia stremata dal Covid.