“Basta con i ritardi per l’erogazione delle indennità relative alla cassa integrazione in deroga. Gli oltre 130 mila siciliani rimasti senza reddito e senza lavoro a causa dell’emergenza Covid-19 non possono più aspettare. Occorre mettere al bando le farraginosità burocratiche che stanno trasformando in un’attesa da tempi biblici un diritto che è riconosciuto dalla legge. Se del caso vanno esternalizzati i servizi espletati dall’Amministrazione regionale per velocizzare i processi di pagamento della Cigd. È deplorevole che alcuni dirigenti e funzionari regionali rimandino la lavorazione delle pratiche della cassa integrazione al riconoscimento di un bonus pari a 10 euro per i dipendenti. Tutto ciò avviene mentre i cittadini sono ridotti alla fame. Si metta in campo una task force coinvolgendo Caf, patronati, commercialisti ed il Ciapi, in modo da rendere più celere lo smaltimento delle pratiche ed al contempo si fissi una data certa entro la quale i siciliani possano ricevere l’indennità Cigd”.
Lo affermano il capogruppo dell’Udc Eleonora Lo Curto e i deputati Margherita La Rocca Ruvolo, Vincenzo Figuccia e Danilo Lo Giudice.
Dipendenti regionali Sicilia, serve chiarezza: 130.000 persone attendono la cassa integrazione in deroga di marzo 2020
Un dato è certo: 130.000 persone attendono l’erogazione di una importante misura messa in campo dal governo e cioè la cassa integrazione in deroga del mese di marzo 2020. La Sicilia, com’è noto, è fra le Regioni che ha accusato i ritardi più pesanti e a oggi meno del dieci per cento dei lavoratori ha avuto sbloccate le somme dall’Inps.
Al di là degli interventi politici che si stanno registrando in queste ultime ore (Ispettori inviati dal governo nazionale, comunicati esplicativi da parte delle organizzazioni sindacali dei dipendenti regionali), come Repubblicani siciliani vogliamo fare un appello al buon senso ed è rivolto questo appello a tutti gli uomini e le donne che hanno responsabilità amministrative e che, loro malgrado, sono protagonisti in questa triste vicenda: sblocchiamo queste pratiche, diamo dignità ai lavoratori di questa terra. In una seconda fase si farà chiarezza ma per adesso non facciamo sentire ancora più soli ed in perenne solitudine i lavoratori siciliani.
Se i fatti denunciati dal Ministro Dadone fossero veri, ci troveremmo di fronte ad una gravità inaudita; se ci sono responsabili, come Repubblicani siciliani, chiediamo a gran voce che vadano sanzionati ma urge, al di là delle chiacchiere, dare una risposta immediata e concreta ai lavoratori siciliani, sbloccando le relative istruttorie per consentire all’Inps il pagamento delle spettanze dovute!
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