“Credo siano oramai maturi i tempi per consentire, nel rispetto delle prescrizioni igienico-sanitarie volute dal Governo, la vendita di cibo da asporto, da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e da parte delle attività artigianali. La vendita per asporto dovra’ essere effettuata previa ordinazione on line o telefonica, garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano previo appuntamento, dilazionati nel tempo, allo scopo di evitare assembramenti all’esterno e, consentendo nel locale la presenza di un cliente per volta ed assicurando che permanga nel locale il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento del prodotto ordinato”. E’ quanto contenuto nella mozione che il Gruppo Parlamentare di Forza Italia all’Ars ha presentato per essere sottoposta al voto parlamentare.
“Da più parti sono pervenute in Commissione Parlamentare Attività Produttive – dichiara il deputato regionale di Forza Italia Mario Caputo, primo firmatario della mozione diretta al Presidente della Regione e all’Assessore alle Attività Produttive Mimmo Turano e all’Assessore alla Salute Ruggero Razza – richieste da parte dei rappresentanti delle categorie commerciali , in quanto vi e’ un continuo aumento di richieste di cibi cucinati o pronti da consumare a domicilio, per effetto della forzata permanenza in casa imposta o raccomandata per il contenimento del virus . E’ evidente che l’autorizzazione di tali attivita’ – poste in essere nel rigoroso rispetto delle normative igieniche – assicurerebbe un piccolo ma in questo momento storico fondamentale ristoro per le aziende artigianali del settore alimentare che vivono un momento drammatico”.
La ripresa delle vendita da asporto, ovviamente, troverebbe applicazione anche per le gelaterie, non solo per la loro intima natura di commercio take away ma soprattutto, da una prospettiva empirica, per la natura di commercio stagionale, sempre nel rispetto delle prescrizioni igienico-sanitarie già vigenti.
“Le Regioni Toscana e Veneto – conclude il Parlamentare – hanno recentemente emesso ordinanze di autorizzazione di tali attività, non ancora consentite in Sicilia. Credo che rilanciarle darebbe un graduale ma concreto segnale a tutela del settore commerciale, artigianale e alimentare”.
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