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Lettera aperta al Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti: “Ridare dignità alla legge 104”

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Riceviamo e pubblichiamo

Nel rivolgerLe i nostri più sentiti auguri, caro nuovo ministro dell’istruzione, ci permettiamo di farLe arrivare qualche consiglio “pratico” da chi la scuola la vive e la manda avanti giorno dopo giorno.

Lei manifesta volontà di nuove assunzioni per i precari e di aumento dei salari. Senza ombra di dubbio, questa Sua volontà Le fa onore. Ma prioritariamente Le consiglieremmo di stabilizzare noi, ”precari di ruolo” da decenni, attraverso il computo dei posti in organico di fatto, trasformandoli in organico di diritto.

Le consiglieremmo di rivedere le precedenze previste per le operazioni di mobilità, di tutelare l’unione delle poche famiglie rimaste in Italia, consentendo alle lavoratrici madri di crescere i propri figli nei luoghi di residenza (prevedendo priorità rispetto a coloro che fruiscono delle presunte tutele legali di parenti con grave disabilità e di presunte 104 personali, e non, e le utilizzano per arginare il problema della mobilità che altrimenti, con i punteggi bassissimi che si ritrovano, sarebbe una chimera).

Le consiglieremmo di ridare dignità alla legge 104, fiore all’occhiello dell’Italia, nata per tutelare la disabilità ma, stando ai fatti, evidentemente abusata.

Le consiglieremmo di attenzionare la tanto sospirata continuità didattica, concetto meraviglioso che, purtroppo, resta astratto, perché la realtà, a rigore del vero, è totalmente diversa.

Le consiglieremmo di rivedere la tempistica della presentazione delle domande di mobilità, di utilizzazione e di assegnazione provvisoria e della relativa pubblicazione visto che, puntualmente ogni anno, giorno 1 settembre le scuole sono nel caos più totale, con personale ancora in via di definizione.

Le consiglieremmo di mettere al centro dell’Istituzione scolastica alunni e docenti, di eliminare i controsensi, le storture e le anomalie del vecchio sistema e di farlo NON attraverso “atti rivoluzionari distruttivi”, ma attraverso un cambiamento concreto, tangibile, che dia dignità a ogni singolo membro della grande “Famiglia Scuola”.

Le consiglieremmo, infine, di non procurarsi i soldi necessari al cambiamento tassando le merendine, piuttosto “punendo” e chiedendo il risarcimento a tutti i docenti che, fino ad oggi, hanno lavorato sotto casa usufruendo di benefici derivanti da precedenze inventate e manipolate con l’aiuto di personale medico consenziente.

E, infine, la carta igienica, caro ministro. Si batta perché ogni scuola ne sia dotata. Fiduciose, attendiamo.

Daniela Licari e Floriana Oliva

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