Marsala – Caro direttore, dopo ore d’overdose post elettorale, con analisi numeriche e sociologiche, provo a dare il mio contributo con un commento dopo più di trentasei ore dalla chiusura delle urne. Dal 1987, anno in cui ebbi diritto a votare per il prima volta, a domenica scorsa, ho individuato un filo conduttore in questi trentadue anni. Quale? Le capacità comunicative dei “contendenti” e leader politici.
All’origine dell’ultimo quarto di secolo e sette anni, fu Silvio Berlusconi, le cui capacità comunicative sono insindacabili, di cui ha dato dimostrazione fino a venerdì scorso. L’età di Berlusconi e qualche acciacco fisico non gli hanno permesso di essere incisivo come negli anni trascorsi, nonostante ciò è stato il vice re delle preferenze. Il re indiscusso è stato Matteo Salvini, anche della comunicazione, i mezzi sono cambiati, oggi sono di fondamentale importanza selfie, dirette, social e meetup. Salvini è l’erede al trono assoluto della comunicazione. Lo è stato un altro Matteo, Renzi. La sua parabola è durata appena 3 anni. Poi un outsider politico, ma non professionale, lo ha fatto per una vita e continuerà a farlo egregiamente, Beppe Grillo. E questo mio excursus lo conferma.
Adesso, appurate le capacità comunicative dei soggetti citati, non ho trovato lontanamente un filo conduttore dell’azione politica a favore degli italiani. Non l’ha fatto Berlusconi con il presunto milione e mezzo di posti di lavoro e abbattimento della pressione fiscale. Non l’ha fatto Renzi con Jobs act e riduzione del canone Rai. Non l’ha fatto Grillo con i V day e tramite il leader politico al governo, con decreto dignità. Non l’ha fatto Salvini con la presunta sicurezza, immigrati e legittima difesa, i numeri che nella società attuale sono “sovrani”, raccontano altro su immigrazione: da 600.000 clandestini siamo passati a 90.000, a detta dello stesso a Salvini. La legittima difesa, non si arriva a 10 casi negli ultimi anni.
Un filo conduttore che e a mio avviso va perseguito, ma non creando una paura ingiustificata e sbagliando clamorosamente (vedi immigrati e sicurezza), è la presenza sul territorio. Presenza sul territorio vuoi dire: ascolto, solidarietà delle istanze sociali, per una vera uguaglianza e libertà.
Vittorio Alfieri