Marsala – Distribuiti tra i confini nazionali (11) e quelli europei (14), sono 25 i lotti del nuovo bando per la “promozione turistica del territorio della provincia di Trapani”, che nella sostanza punta a trovare una compagnia aerea (probabilmente, sarà ancora la Ryanair) che garantisca i voli da e per l’aeroporto di Trapani Birgi. L’investimento parte da una base di 13 milioni e 813 mila euro (Iva compresa) e il contratto con il vettore che si aggiudicherà la gara avrà una durata di tre anni. Il termine per la presentazione delle offerte è stato fissato alle 13 del prossimo 8 ottobre. Poi, si avvierà la procedura di esame delle offerte, che dovrebbe portare entro novembre all’aggiudicazione della gara.
Il nuovo bando per l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi, pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia e su quella europea, è stato presentato, stamane, a Marsala, nella sala conferenze del Complesso monumentale San Pietro, alla presenza del sindaco Alberto Di Girolamo, coordinatore dell’accordo di co-marketing, degli assessori regionali Sandro Pappalardo (Turismo) e Mimmo Turano (Attività produttive) e di Elena Ferraro, componente del Cda di Airgest, la società che gestisce lo scalo aereo a metà strada tra Marsala e Trapani. Stazione appaltante è la “Cuc Trinakria” di Comiso.
“L’aeroporto – ha detto il sindaco Di Girolamo – è vitale per la nostra provincia, per l’economia del territorio, per i nostri giovani”. Il sindaco di Marsala ha, inoltre, sottolineato che nell’ultimo biennio l’aeroporto di Birgi ha fatto registrare un autentico tracollo, passando dai quasi 2 milioni di passeggeri del 2013 a 1.292.000 nel 2017, con un 2018 in ulteriore calo. Ciò per il disimpegno di Ryanair che, scaduto il precedente contratto, ha cancellato la maggior parte dei voli.
L’assessore regionale Pappalardo ha spiegato che si sta lavorando, attraverso azioni mirate, sulla credibilità internazionale del brand Sicilia, sulla fidelizzazione e sulla destagionalizzazione dei flussi, mentre il suo collega Mimmo Turano ha rivendicato il ruolo della Provincia regionale di Trapani (di cui è stato presidente per quattro anni) nella crescita dell’aeroporto, fino alla parziale abrogazione dell’ente e al subentro della Regione come azionista di maggioranza. Poi ha invitato gli imprenditori del territorio a “fare rete” e i sindaci dei Comuni più grandi ad entrare a nella compagine societaria di Airgest per essere protagonisti dello sviluppo territoriale in vista della probabile fusione con la Gesap di Palermo.
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