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“La Sdraio della Giusi”, Paladino: “Le contraddizioni della politica italiana”

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Eccomi qui, dopo circa due mesi di attesa, seduta sulla mia sdraio, sento il dovere di ammettere di avere avuto torto. Non è facile trovare qualcuno in grado di riconoscere con tanta semplicità i propri sbagli, quindi abbiate la benevolenza di apprezzare lo sforzo; se si aggiunge poi che sono una donna e che le donne difficilmente ammettono i propri torti, riconoscete l’originalità e l’eccezionalità delle mie affermazioni.

Me ne sono dovuta fare una ragione: le mie previsioni sul futuro governo italiano all’indomani delle elezioni del 4 marzo sono andate miseramente fallite. Riassumendo in breve le mie convinzioni, ritenevo che l’unica possibilità di uscire dall’impasse di una mancanza di maggioranza garantendo una guida al nostro paese fosse un governo di centro-destra a guida Lega in grado di ottenere i voti mancanti in Parlamento, grazie alle riconosciute doti di persuasione dell’araba fenicia, ex cavaliere, unico e solo, sig. Silvio Berlusconi.

Gli eventi si sono evoluti in maniera completamente diversa e assolutamente sorprendente dal mio punto di vista. Mai avrei pensato che il M5S e la Lega riuscissero a trovare un accordo. Dopo un periodo di riflessione ho capito perché tale governo abbia scombussolato le mie normali capacità di analisi e di critica: è un governo che non rispetta le leggi della logica e in particolare il principio di non contraddizione il quale afferma “è impossibile che una stessa cosa sia e non sia”.

Le contraddizioni di questo governo sono molteplici, posso fare qualche esempio:

Il M5S non farà mai alleanze con la Lega” – “Il M5S farà un governo con la Lega

Mai più un capo del governo non eletto dal popolo” – “il Presidente del consiglio sarà un tecnico che non si è presentato alle elezioni

Non facciamo questioni di poltrone” – “O Savona come ministro dell’economia o niente governo”.

Potrei continuare ma mi fermo qui per non rischiare di essere accusata di essere una “rosicona”, del resto è l’accusa che va per la maggiore per chi ha una voce critica nei confronti del governo del cambiamento. Altra voce che si leva alta dal popolo favorevole al governo giallo-verde è: “Lasciamoli lavorare!”.

Concordo pienamente su quest’ultima affermazione, adesso che un governo c’è, i poveri cittadini, quelli che hanno poca voce in capitolo, quelli che desiderano il cambiamento, possono solo aspettare e desiderare ardentemente che qualcosa si muova. (Si spera!)

Relativamente all’accusa di rosicona però, scusate non ci sto!

È legittimo avere opinioni diverse ed esprimerle se si sta nel recinto dell’educazione e del buon senso. Ma soprattutto rivendico ad alta voce il mio senso critico che non mi ha mai impedito di mettere in discussione le decisioni di governi di centro-sinistra e non vedo perché adesso non lo devo utilizzare per criticare eventuali scelte sbagliate di questo governo.

Per essere chiari e usare in modo limpido le parole, il governo del cambiamento, nato con un contratto fra Lega e M5S, è un governo di destra, il mio orientamento politico va verso la direzione opposta.

Ci sarà qualcuno che storcerà il naso affermando orgogliosamente: “non esiste più la Destra e la Sinistra”. E invece no, esistono eccome e se questa è una scusa perché avendo votato quei due partiti non sopportate l’appellativo di essere di Destra, vi dico che siete sulla strada sbagliata.

Esistono valori di Destra e valori di Sinistra, VALORI, e quindi hanno una loro legittimità per chi ci crede. Bisogna però avere il coraggio e la dignità di riconoscerli e non vergognarsi di identificarsi in essi.

Proverò a fare un elenco.

VALORI DI SINISTRA
credere nell’accoglienza
amore per una cultura senza confine
accettare la diversità
apertura alle famiglie arcobaleno
dialogo con tutte le religioni

VALORI DI DESTRA
credere nell’identità di un popolo
amore per la propria cultura da difendere
diffidare delle diversità
credere nella famiglia tradizionale
affermare la verità del proprio credo religioso.

È un elenco che potrebbe continuare a lungo.

Io mi ritrovo nei valori di sinistra ma non per questo ritengo che quelli di destra siano sbagliati, semplicemente sono diversi dai miei.

Forse questo è il tempo in cui essere di sinistra non è di moda e si potrebbe pensare che sia meglio tacere. L’ho fatto nelle ultime settimane, seduta sulla mia sdraio, frastornata da un vento di destra molto forte che mi ha fatto quasi perdere la bussola.

Per fortuna che ho trovato due fari nella notte che mi hanno indicato la strada per approdare al porto sicuro del mio senso critico e dei principi logici: innanzitutto il Presidente della Repubblica, verso cui nutro una profonda stima e grazie al quale mi sento orgogliosa di essere siciliana, che ci ha salvato dall’illogicità e dalle contraddizioni in cui eravamo immersi grazie ai due aspiranti premier, il primo trentenne senza laurea e con un curriculum privo di esperienze professionali, il secondo con un piede in due scarpe (M5S e centro-destra) impegnato a fare campagna elettorale e dirette sui tetti di Roma.

L’altro faro l’ho trovato in Riccardo Olivieri, il giovane segretario della sezione “Enzo Biagi” del PD di Verona. Mi sono trovata per caso alla festa di quartiere del PD, in cui la nota dominante era la più assoluta desolazione; nonostante il cibo, la musica e una serata dal clima piacevole, in piazza eravamo una ventina di persona compresi gli organizzatori.

Ho provato una stretta al cuore e un senso di abbandono da cui mi sono liberata grazie a Riccardo, il quale pieno di entusiasmo, mi ha raccontato come ha deciso di fare quella festa perché lui ai valori di sinistra ci crede. Mi sono detta: “Se un ragazzo impiega tante ore del suo tempo e si affatica per organizzare un evento da cui non riceverà soddisfazione perché non posso fare anch’io qualcosa se credo in quei valori?”.

Era un’idea che mi frullava da tempo, da quando all’indomani della sconfitta del PD, il ministro Calenda ha preso la tessera del partito, e così l’ho fatto anch’io proprio quella sera dopo avere constatato che il partito in quel quartiere così come in tutto il paese aveva perso tutta la sua credibilità ed era praticamente evanescente.

Sono quindi una tesserata del PD dall’8 giugno 2018 e in tal modo affermo convintamente l’appartenenza alla Sinistra. Ho fatto cioè quello che è assolutamente contrario al senso comune: sono salita sul carro dei vinti! Questo gesto, frutto di ragionamento ma anche di cuore, si accompagna al desidero di continuare ad esporre le mie posizioni; per questo mi porto sempre dietro la mia sdraio che mi aiuta a riflettere e a prendere delle decisioni, giuste o sbagliate che siano, con la convinzione però che sono frutto della fatica del pensare. Non vi è nulla di più giusto e di più grande che usare il proprio pensiero perché come dice Pascal “L’uomo è solo una canna, la più fragile della natura; ma una canna che pensa. Non occorre che l’universo intero si armi per annientarlo; un vapore, una goccia d’acqua bastano a ucciderlo. Ma, quand’anche l’universo lo schiacciasse, l’uomo sarebbe pur sempre più nobile di quel che lo uccide, perché sa di morire, e la superiorità che l’universo ha su di lui; mentre l’universo non ne sa nulla.

Tutta la nostra dignità sta, dunque, nel pensiero. In esso dobbiamo cercare la ragione per elevarci, e non nello spazio e nella durata, che non potremmo riempire. Lavoriamo, quindi, a ben pensare: ecco il principio della morale”.

Giusi Paladino

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