Attivata la procedura al ministero, poco meno di un mese per trovare soluzioni alternative. Il piano complessivo prevede 6.500 uscite volontarie e duemila ingressi. Ricavi in calo per il gruppo, ma il mercato premia i conti solidi.
Telecom Italia si muove sulla strada dell’utilizzo della Cigs, la cassa integrazione guadagni straordinaria, per gestire gli esuberi. Il gruppo, ha mandato la lettera al Ministero del Lavoro per avviare le procedure. Nella richiesta si parla di una durata massima di 12 mesi, presumibilmente a partire dal 18 giugno fino al 17 giugno del 2019.
Sarà applicata a un massimo di 29.736 lavoratori che saranno sospesi dal lavoro per un numero medio di giornate non superiore a 26, da distribuire su base mensile nel periodo di applicazione e comunque in linea con i fabbisogni del programma di riorganizzazione. Gli esuberi individuati, alla base della richiesta della cigs, sono 4.500.
Alla fine del periodo di applicazione della cassa, precisa la lettera “è prevedibile il permanere di eventuali eccedenze di personale – in misura pari a 4.500 unità di personale che solo in parte potranno essere gestite con strumenti non traumatici in quanto direttamente collegate a specifici contesti produttivi”.
L’azienda, nell’ambito delle trattative sulla riorganizzazione del personale, a metà marzo aveva già messo sul tavolo l’ipotesi dell’uso della cassa per gestire gli esuberi, a seguito del muro alzato dai sindacati sul piano dell’A.D. Amos Genish, soprattutto riguardo alla parte che prevedeva 2000 assunzioni da finanziare attraverso la solidarietà espansiva.
Al confronto di marzo è seguita una lunga fase di stallo nelle relazioni industriali, parallelamente all’infittirsi della battaglia sulla governance tra i principali azionisti del gruppo, conclusa con la vittoria del fondo Elliott. I primi contatti avvenuti dopo l’assemblea del 4 maggio che ha sancito il ribaltone, non hanno aperto a un accordo con le sigle. I sindacati sono rimasti fermi nella loro contrarietà alla Cigs e l’azienda non ha ceduto sul ripristino delle vecchie condizioni della contrattazione di secondo livello, un punto particolarmente caldeggiato dalla Cgil. Dall’avvio dell’iter al ministero partono 25 giorni per esplorare soluzioni alternative alla cassa.
Francesco Silvano
Responsabile Territoriale UilCom
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