Sono attualmente circa 15.000 i minori non accompagnati presenti in Italia. Di questi, circa il 40 per cento vive in Sicilia. Per rispondere all’esigenza di nominare tempestivamente i tutori volontari (come previsto dalla legge 47/2017), si stanno svolgendo anche in Sicilia, gli incontri di formazione per “tutori” che, nominati dai Tribunali, rappresenteranno legalmente i minori e li accompagneranno nel loro percorso di inclusione nel nostro paese.
Per tutelare i minori e per creare, per loro, dei contesti sociali di accoglienza e di garanzia, il “Centro Mediterraneo Giorgio La Pira” sta promuovendo alcuni percorsi di formazione per tutori volontari in provincia di Trapani (ma anche ad Agrigento, Catania, Ragusa, Messina e Cosenza), in collaborazione con ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) e Fondazione Migrantes. Tutti i corsi sono coordinati dal Garante per l’Infanzia in Sicilia, Luigi Bordonaro.
Il 20 e 21 aprile, si è concluso, nella sede dell’ex asilo Caritas, il corso avviato a Trapani. Vi hanno partecipato 48 aspiranti tutori, che da oggi saranno inseriti negli elenchi del Tribunale per i Minori e che potranno essere nominati come “tutori” di uno o più (fino ad un massimo di tre) minori non accompagnati, ospiti nelle strutture di accoglienza. Il prossimo corso è in programma ad Agrigento a partire dall’11 maggio e altri se ne attiveranno a Mazara del Vallo e Marsala.
«L’iniziativa, supportata dalla Conferenza Episcopale Italiana attraverso il “Tavolo Migrazioni”, nell’ambito della campagna “Liberi di partire, liberi di restare” – spiega Giacomo Anastasi, direttore del Centro Mediterraneo – si pone l’obiettivo di garantire la difesa e la tutela dei diritti dei minori stranieri non accompagnati attraverso azioni di sensibilizzazione sull’istituto della tutela volontaria, la realizzazione dei corsi e la costituzione di una rete di tutori a livello regionale».
«La Sicilia è la regione che ospita il maggior numero di minori – spiega il Garante per l’Infanzia in Sicilia, Luigi Bordonaro – è dunque necessario individuare e formare dei nuovi “tutori”. Il mio ufficio, nel settembre scorso, ha emanato il bando (reperibile sul sito istituzionale dell’Assessorato regionale alla Famiglia). Il tutore nominato dal Tribunale avrà il compito di accompagnare il minore: si occuperà della tutela legale, instaurerà con lui una relazione personale e diretta, per conoscere la sua storia, le ragioni che lo hanno spinto a lasciare il suo paese, per comprendere le sue aspirazioni. Il tutore è la figura adulta di riferimento che lo aiuterà a costruire il suo progetto di vita (che include il percorso scolastico e lavorativo), in modo da favorire l’inclusione nel contesto in cui vive. Lo farà insieme ai responsabili della struttura che ospita il ragazzo. I tutori vivono un’esperienza di “genitorialità sociale”.
“Il ruolo del tutore – continua Giacomo Anastasi – va oltre la mera rappresentanza formale e può diventare modello di cittadinanza attiva e di impegno civico. Le difficoltà che si potrebbero incontrare sono ampiamente ripagate dall’enorme arricchimento personale e dall’incontro con ciascuno dei ragazzi con cui percorriamo un breve tratto di vita”.
Per informazioni sulle modalità di partecipazione ai prossimi corsi previsti ad Agrigento, Marsala e Mazara del Vallo è possibile inviare una e-mail a: progettotutori@medlapira.org.