Avrebbe approfittato dello stato di debolezza e fragilità mentale di una paziente ricoverata nell’ospedale dove lavorava convincendola ad avere più rapporti intimi. Il giudice Nicola Aiello ha rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale un infermiere di 25 anni in servizio al Civico di Partinico. A denunciarlo è stata una donna di 44 anni, sotto trattamento per il disturbo bipolare che l’avrebbe spinta a tentare anche il suicidio. “Ha approfittato del mio stato di salute e della mia debolezza psichica solo con lo scopo di assicurarsi dei rapporti sessuali con me durante i suoi turni in ospedale”, ha raccontato ai carabinieri. Poi però ha anche precisato: “Non ha mai usato violenza nei miei confronti né mi ha mai minacciata”.
La storia inizia nel 2013 e si trascina fino al 2015. La donna, come poi certificato, soffre una forte depressione che si è acuita nel 2011 dopo la morte della madre. Il tunnel in cui era finita e gli episodi di autolesionismo l’hanno costretta a sottoporsi a una terapia nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Partinico. Lì ha conosciuto quell’infermiere che si era mostrato “cortese e disponibile”. “Inizialmente – ha confessato ai militari – ho pensato si comportasse così con tutti i pazienti ma col tempo ho avuto modo di ricredermi. Tali gesti si sono trasformati in parole affettuose e dal significato univoco”. Tanto che poi il giovane infermiere – racconta ancora la donna – avrebbe palesato le sue intenzioni: “Sei davvero bella, mi piace il tuo seno e il tuo sedere”.
In poco tempo la situazione sarebbe sfuggita di mano ad entrambi. “Quando faceva il turno di notte – racconta la 44enne difesa dagli avvocati Aldo Ruffino e Liboria Giannola – si rifiutava di darmi i farmaci per riposare o comunque faceva di tutto affinché non li assumessi. Quando tutti si addormentavano lui veniva a chiamarmi e mi portava nel reparto di psichiatria dove c’era un lettino. Lì abbiamo consumato il nostro primo rapporto sessuale avvenuto con il consenso”. Poi ha aggiunto: “A causa della mia forte depressione sono un soggetto piuttosto debole e se qualcuno mostra interesse nei miei confronti mi affeziono subito perché riesco a recupera la mia autostima”.
A dare il via alle indagini e denunciare l’accaduto è stata la donna con il supporto di suo marito, nei confronti del quale si sentiva in colpa per il tradimento. Il processo nei confronti dell’infermiere, che era stato sospeso e poi reintegrato nella struttura sanitaria di Partinico, comincerà il prossimo 18 luglio davanti alla seconda sezione del Tribunale di Palermo. A difenderlo l’avvocato Bartolo Parrino A rappresentare l’accusa il sostituto procuratore Federica La Chioma e l’aggiunto Ennio Patrigni. [da Partinicolive.it]
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