Ottima iniziativa, e non poteva essere diversamente, quella del dr. Aldo Bonfanti di inaugurare la mostra filatelica “La Medicina” dedicandola alla commemorazione del grande chirurgo marsalese Vincenzo Grassellino. Dopo la relazione del preside Gioacchino A. Ruggieri non mi è sembrato il caso di prendere la parola per non tediare i presenti. Ma adesso, confortato anche dall’intervento sulla stampa di Leonardo Agate, mi permetto di aggiungere due noterelle su Vincenzo Grassellino che ho tratto dalla lettura del suo libro “Dieci anni di chirurgia nell’ospedale San Biagio di Marsala”. Innanzitutto una osservazione di carattere statistico: nel periodo compreso tra il 1939 ed il 1948, i ricoverati presso l’ospedale di Marsala erano così ripartiti: marsalesi 73,53%, provenienti da altre città della provincia 26,47%. Più di un quarto dei pazienti provenivano da altre città! Questo dimostra che l’ospedale San Biagio e il prof. Vincenzo Grassellino erano dei punti di riferimento per la sanità di tutta la Sicilia occidentale.
L’altra osservazione riguarda la sensibilità dell’uomo: sul finire del XIX secolo, erano ormai insufficienti gli antichi locali del San Biagio situati lungo l’attuale via CammareriScurti e dopo varie vicissitudini nel mese di Agosto del 1900 l’ospedale era stato trasferito nell’ex convento di San Francesco d’Assisi. Nella chiesa di San Biagio, annessa ai locali abbandonati, erano rimaste le spoglie mortali di Bernardino Grignano che nel XVI secolo aveva fondato e dotato l’ospedale.
Il giorno 11 Maggio del 1943 anche i locali dell’antico ospedale furono bombardati. Vincenzo Grassellino successivamente si recò presso ciò che restava della chiesa di San Biagio e tra le macerie trovò la lapide funeraria del Grignani e le sue ossa. Raccolse il tutto e lo fece trasportare presso il nuovo ospedale di piazza San Francesco d’Assisi. Ecco come Vincenzo Grassellino nel suo libro narra la vicenda: “ I resti delle ossa raccolti vennero chiusi in una cassettina di legno e vennero in mia presenza murati nel muro dell’androne (a destra entrando dal portone principale) ed al di sopra venne posta la lapide originaria e che come detto venne trovata intatta. Dentro la cassettina insieme alle ossa la sera avanti alla tumulazione, venne di mio pugno scritto un biglietto firmato da me e dai dottori Antonio Fici e Piero Laudicina quali testimoni. Nel biglietto sta scritto: «ossa di Bernardino Grignano, Fondatore e Benefattore dell’Ospedale S. Biagio di Marsala e nella cui chiesa Egli volle essere sepolto per essere vicino all’Ospedale. Essendo stata la chiesa distrutta dal bombardamento aereo che subì la città di Marsala l’Xl.V.1943 ed essendo dal 1900 [‘Ospedale trasferito in questa sede, così è apparso doveroso dare sepoltura ai di Lui resti in questo nuovo locale. Marsala 8-1-1949.
f.to: Prof. Vincenzo Grassellino, Chirurgo Primario e Direttore Ospedale S. Biagio, d,ri Antonio Fici e Piero Laudicina, Assistenti nel reparto Chirurgia”.
Questo è per quanto attiene alla sensibilità dell’uomo.
Non voglio incorrere nell’errore dei laudatorestemporisacti, ma è doveroso ricordare che quando i locali di piazza San Francesco d’Assisi furono abbandonati e l’ospedale fu trasferito nella sua nuova sede, nessuno si prese cura di traferire nel nuovo nosocomio la lapide e le ossa di Bernardino Grignani, che sono ancora lì dove Vincenzo Grassellino li aveva fatte porre. Altre sensibilità e altri tempi.
Giuseppe Donato
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