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Vendemmia, Coldiretti: “Calo record dei raccolti anche in Sicilia, ma vola l’export”

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“Per effetto delle condizioni climatiche anomale, quest’anno la vendemmia sarà tra le più scarse del dopoguerra”. E’ quanto afferma la Coldiretti in un comunicato, sulla base dei dati Istat sul commercio estero. Assoenologi dal canto suo prevede un calo dei raccolti record del 24%, per una produzione che supererà a malapena i 41,1 milioni di ettolitri, tra le più scarse dal 1947.

“La vendemmia del 2017 per effetto del caldo e della siccità si classifica come la più precoce dell’ultimo decennio – sottolinea Coldiretti -. Con un anticipo di circa dieci giorni rispetto allo scorso anno, è dunque in forte calo per il bizzarro andamento climatico, con un inverno asciutto e più mite, un precoce germogliamento della vite, che ha favorito danni da gelate tardive, ma anche siccità persistente e episodi localizzati di grandinate”.

Cali del 40% sono previsti in Lazio e Umbria, del 35% in Sicilia, del 30% in Toscana, Puglia, Abruzzo, Molise, Liguria, Basilicata, Calabria e Valle d’Aosta, del 25% nelle Marche e in Lombardia. In Sardegna del 20%, mentre in Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Veneto la riduzione è del 15% e in Trentino Alto Adige del 10%. In controtendenza la Campania, dove si stima un aumento del 5%. Nonostante il calo di produzione, vola la domanda del vino italiano all’estero: con un aumento del 6,3% in valore, fa registrare il record storico rispetto allo scorso anno, quando erano stati raggiunti su base annuale i 5,6 miliardi di euro.

“Si mantiene comunque il primato produttivo mondiale davanti alla Francia – aggiunge la Coldiretti – dove le prime stime per il 2017 danno una produzione in forte calo sul 2016, per un totale stimato attualmente tra i 36-37 milioni di ettolitri, a causa delle gelate tardive. E non va meglio neanche in Spagna, dove a ridurre la produzione, oltre ad alcune zone colpite dalle gelate tardive, è la siccità, che sta mettendo a dura prova i viticoltori”.

Dal punto di vista qualitativo, precisa Coldiretti, “si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40% ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30% ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% a vini da tavola”. La vendemmia in Italia genera oltre 10,5 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e dà opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone.

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