Andata a vuoto la seduta del consiglio di amministrazione dell’Airgest convocata per lo scorso 27 luglio. Dopo le due precedenti convocazioni in cui la Regione siciliana, azionista di maggioranza, non si è presentata, la scorsa settimana è arrivata la clamorosa decisione, ma non del tutto inaspettata, del Presidente Franco Giudice e del componente del consiglio di amministrazione Paolo Angius di dimettersi dall’organo amministrativo della società che gestisce lo scalo di Birgi.
Per avere maggiore chiarezza dei fatti bisogna fare un passo indietro e risalire alle dimissioni del consigliere nominato dal governatore Crocetta, la dottoressa Giammanco, peraltro anche “quota rosa” all’interno del CDA. In passato la Regione, azionista di maggioranza della società, era stata rappresentata dal dottore Nasca, funzionario ai Trasporti; la mancata presenza di un rappresentante della maggioranza fanno sapere i due dimissionari comporta di non poter assumere ulteriori decisioni fondamentali per la conduzione dell’azienda nella sua ordinaria e soprattutto straordinaria amministrazione, mettendo seriamente a rischio il raggiungimento di importanti obiettivi che il management dell’aeroporto si era prefissato in questi mesi; a partire dall’aumento di capitale che dovrebbe ripianare le ingenti perdite che l’Airgest ha riportato negli ultimi anni.
Da rilevare, che l’ex vice presidente Angius è in quota ai privati ed in particolar modo di riferimento dell’editore Paolo Panerai, da sempre attento alle dinamiche degli scali siciliani per tramite della sua partecipazione in Infrastrutture Sicilia, partecipata in maggioranza da Corporation America Italia, multinazionale nella gestione degli scali con oltre 50 aeroporti sotto il suo controllo e che non ha fatto mai mistero di sviluppare un sistema aeroportuale in Sicilia Occidentale mettendo in sinergia quello trapanese con quello di Punta Raisi, acquisendo il pacchetto di maggioranza del Falcone e Borsellino facendo hub in un secondo momento con Birgi.
Una decisione, dunque, che sembrerebbe essere presa in sintonia fra i due, anche per il noto rapporto di amicizia che lega da oltre un ventennio il Presidente Franco Giudice con i vertici della partecipata che fa riferimento all’imprenditore argentino Eduardo Eurnekian, Naldi e Fanti, e mettere l’azionista di maggioranza davanti ad una scelta non più differibile.
Ora si attende, quindi, le mosse del Governatore Crocetta per decidere se accettare o meno le dimissioni dei due e nominare un nuovo CDA che significherebbe “rompere” una pax con i privati sancita lo scorso anno nei palazzi romani che lega a doppio filo i fedelissimi dell’ex Premier Renzi con Corporation America tanto da aver nominato un suo fedelissimo, Marco Carrai, a presidente di Toscana Aeroporti, società che gestisce gli scali di Firenze e Pisa per conto proprio di Corporation America. [da Telesud3.com]