riceviamo e pubblichiamo
Lettera aperta al sindaco di Marsala, dott. Alberto Di Girolamo
Marsala – Egregio direttore di Marsala Live, vista l’impossibilità di una comunicazione diretta con il sindaco (che, ovviamente, non prenderebbe in considerazione una mia eventuale lettera se non per cestinarla) approfitto del vostro sito per dare la giusta risonanza mediatica ai disagi che l’intera comunità marsalese vive giornalmente!
Premetto che il mio non vuole essere un attacco alla persona di Alberto Di Girolamo, la cui storia di uomo per bene e stimato professionista è unanimemente riconosciuta anche dai suoi più acerrimi oppositori politici. Non altrettanto lusinghieri, invece, i giudizi che fin qui possiamo elargire, secondo il mio modesto, parere sulla sua attuale sindacatura. Confesso di non aver votato questo sindaco perché, d’istinto, diffido di ogni gruppo umano che pensa di avere la verità in tasca.
“Signor sindaco, mi creda sulla parola, io non ne faccio una mera questione di schieramenti partitocratici ,sinistrorsi o destrorsi che dir si voglia, io amo la politica del fare e soprattutto quella del saper fare! Nella vita si possono realizzare bene tante cose, ma fare il sindaco di una città è tutt’altro affare. Per mia forma mentis, nutro un profondo rispetto dei ruoli che la storia assegna a ognuno di noi: lei, sindaco della quinta città della Sicilia, io, un semplice modesto cittadino che ha a cuore il futuro della nostra Marsala, che mi piacerebbe fosse consegnata alle future generazione certamente più vivibile. Una città in cui sia possibile vivere, come rispondenza alle normali esigenze di vita, di salute e di serenità. Ragion per cui, non credendo che lei sia il sindaco del “saper fare”, non credendo che lei possa essere il sindaco capace di adempiere a tale compito, le chiedo umilmente, da semplice cittadino, di fare un passo indietro e rassegnare le dimissioni per manifesta incapacità! Marsala intera gliene sarebbe grata. La città è letteralmente allo sbando, nel degrado più totale,come forse non lo è mai stata.
I cittadini pagano le tasse per servizi che non hanno, la città è sporca, scarsamente illuminata, e quel che è più grave, poco sicura. Quello della sicurezza può sembrare un problema apparentemente latente, ma in realtà entra giornalmente a gamba tesa nelle cronache delle nostre case e assume una rilevanza primaria in una ipotetica scala di problematiche da risolvere. La micro delinquenza imperversa impunemente in molti luoghi della città. Anche il solo passeggiare tranquillamente con le proprie famiglie è diventata pura utopia. Il rischio di essere presi di mira da gangs di quindicenni, stile America, è sempre più realistico e difendersi da questi piccoli delinquenti diventa dunque un esercizio quasi ineluttabile!
Questi sono solamente alcuni palesi esempi di problematiche su cui mi soffermo, ma ce ne sarebbero innumerevoli altri sui cui porre l’attenzione. La città dunque appare distrutta nel senso più lato del termine e non si può certamente dare la colpa alle precedenti amministrazioni, poiché di tempo ne è passato da quando lei e la sua giunta avete iniziato ad amministrare la città. Dunque, fatte tutte queste considerazioni, mi sembra di poter dire che il tempo concesso alla sua amministrazione è scaduto e con esso l’illusione e la speranza che tutti i marsalesi avevano riposto in lei!
Nessun time out è più disponibile, la sua amministrazione se li è giocati tutti sprecandoli clamorosamente! Il tempo delle attese e <<dell’aspettiamo ancora prima di giudicare>> è finito, poiché il presente è il peggioramento del passato e francamente ciò appare un impresa epocale difficilmente replicabile! Sono certo che nelle sue speranze avrebbe voluto fare di più, semplicemente non c’è riuscito, sia ben chiaro non solo per colpe sue. A tale disfatta hanno contribuito altri “attori” che non starò qui a elencare, ma che i marsalesi conoscono perfettamente. I cittadini hanno piena contezza dei soggetti che hanno contribuito in modo decisivo a depauperare le risorse socio-economico di questa città e ribadisco solo per incapacità e non certamente per mala fede!
A lei dunque la scelta: uscire di scena da martire con il classico “non mi hanno fatto lavorare” oppure ammettere di averci provato, ma di non esserci riuscito, ribadendo la sua peculiarità di uomo onesto e non necessariamente legato ad un potere che, per caratteristiche intrinseche, non le appartiene!”.
Per quanto riguarda il nostro ruolo, cari concittadini, non può più essere di apatica attesa, è necessario guardare avanti e non più al passato. Occorrono giovani risorse e idee innovative e a scanso di equivoci, non mi sto proponendo per nessun ruolo politico, poiché non è nelle mie aspirazioni future e soprattutto, quello che più conta, non ne ho le capacità. Per cui, come ho fatto in altre occasioni, per quanto mi riguarda demanderò (mi auguro nel più breve tempo possibile) unitamente ai miei concittadini, con il potere del voto, il compito di far rinascere questa città ad altre intelligenze e ad altri validi professionisti di cui è di certo dotata questa città.
Giuseppe Clemente
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