Succede che una partita, sulla carta giudicata “abbordabile”, diventi in un colpo solo complicata e a tratti anche compromessa. Succede che allora, durante e dopo la stessa, si scatenino una ridda di commenti facili da esprimere dalla tribuna o dai bordi del campo. Succede che…bla, bla, bla. E intanto la gara scorre via tra un servizio sbagliato e una pipe fulminante.
Scorre via sui binari di un risultato altalenante, sul filo d’un equilibrio che non t’aspetti. Ed ecco che la Sigel, trionfatrice incontrastata in quel di Isernia, annaspa. Si gioca in due, con un avversario che non è mai l’ultimo arrivato. Ma proprio in questi casi esce fuori la vera forza di una squadra. Perché, consentiteci di dirlo, certe vittorie, proprio in quanto tali, sono la più reale dimostrazione di forza che un gruppo possa riuscire a dare. Vincere questo tipo di partite vorrà pur dire qualcosa. Non giocare al massimo dei propri standard, come tante altre volte accaduto, e riuscire a raschiare “il fondo del barile” per reperire le energie necessarie a far proprio il risultato equivale, secondo il nostro modesto parere, a disputare una grande gara.
E quella di ieri contro le bravissime e volitive ragazze di Volley Group è stata, senza mezzi termini, una grande vittoria. Strappata alle romane con la forza della volontà. Supportata, in taluni frangenti, anche dalla logica della disperazione intesa nel senso più positivo del termine. Due punti preziosi, in attesa degli scontri diretti di questo pomeriggio, che proiettano la Sigel verso le sfere altissime della classifica.
E proprio per questo il gruppo azzurro può essere solo lodato, in primis per la capacità altre volte evidenziata di non mollare mai la presa. Coach Campisi mette in campo la solita formazione, con Macedo centrale assieme a Centi. Trabucchi in palleggio, M’bra opposto, Agostino libero e Scirè e Marcone di banda. Il suo collega Cavaioli manda in campo la migliore formazione a sua disposizione, con De Meo in palleggio, Rossi opposto, Mele e Orsi centrali, Dal Canto e Kantor schiacciatrici, nonché Saccoccia nel ruolo di libero. Sin dal primo set la gara si mostra combattuta, con la Sigel che riesce però a contenere le velleità delle romane.
Giungendo in vantaggio al primo time-out tecnico (8-5) e lasciando presagire l’auspicato “allungo”. Le azzurre giocano in scioltezza fino all’11-8. Poi escono fuori le ragazze di Cavaioli. Che con un break di tre punti agguantano il pari e di slancio arrivano al secondo time-out tecnico in vantaggio (14-16). Ne nasce una battaglia punto a punto, prolungatasi fino al 28-26 finale, ottenuto grazie a una conclusione di Chiara Scirè intercettata maldestramente dalla difesa ospite. Dopo che Campisi aveva mandato in campo sia Buiatti che Foscari.
E dopo che Volley Group era arrivata a un passo dal successo (21-23). La seconda frazione smentisce coloro che già pensavano a un avversario “scarico” dopo le “fatiche” del primo set, che gli avevano consentito di mettere in grossa difficoltà la Sigel. Le romane partono alla grande. Arrivando, con un altro break stavolta di cinque punti, in chiaro vantaggio alla prima sosta (3-8). E riuscendo ad amministrare i punti guadagnati, tengono a dovuta distanza le azzurre. Che vanno vicine alla rimonta solo sul 10-12. Ma, grazie a una inarrestabile Ludovica Rossi, pigiano sull’acceleratore e vincono nettamente il set. Chiudendolo sul 18-25.
A quel punto il quadro della partita è completamente stravolto. Anche perché il terzo set dimostra sin dall’inizio come le romane sembrano averci preso gusto. Intuendo anzi la possibilità di un clamoroso colpaccio. Una frazione combattuta la terza, la più incerta di tutte. Con la Sigel brava a spingere e Volley Group scaltra ad approfittare degli errori avversari. Grazie anche a un muro solido e a una semplicità di gioco che mette in difficoltà le azzurre. Campisi si gioca la carta Biccheri e i centimetri in più dell’atleta toscana sortiscono subito l’effetto di alzare il muro azzurro.
Le lilybetane capiscono che è arrivato il momento di provare il tutto per tutto quando il set sembra essere un’altra volta compromesso: sul 18-22 inizia così la riscossa. Che si concretizza in un’atmosfera d’incredulità surreale, che diventa incandescente sul filo degli ultimi punti. Dopo il 22-22 ecco lo sprint decisivo che concede alle ospiti solo il ventitreesimo punto. Le azzurre chiudono sul 25-23 ed esultano per uno dei set più incredibili di tutto il campionato. Dimostrando, per l’ennesima volta, quella loro congenita, splendida capacità di crederci sempre. Sembra fatta quando, all’inizio della quarta frazione, la Sigel parte a spron battuto. Il parziale d’apertura di 4-1 fa ben sperare, ma Volley Group sta disputando una grande partita.
E anzi sembra ricaricarsi dopo la delusione. Non mollano le ragazze di Cavaioli. Quasi provassero quel “cinico gusto” di far male alle azzurre, per conquistare quanti più punti necessari alla causa della salvezza. Così, nonostante la strenua difesa che spesso porta Silvia Agostino e Benny Marcone a recuperare palloni impossibili, gli attacchi della Rossi e di una bravissima Kantor finiscono per regalare il 2-2 alla compagine paolina. Che comincia a credere davvero ai propri occhi.
Arrivata sull’11-16 al secondo time-out tecnico, Volley Group non si ferma e chiude il quarto set sul 20-25. Ci vuole così un grande tie-break per permettere alla squadra di Campisi di aggiudicarsi l’incontro. Le azzurre sbagliano pochissimo e chiudono lo stesso sul 15-10. Lasciando alle avversarie solo un punto e l’onore di averci provato. Finisce così una battaglia durata oltre due ore e mezza. Finisce con le ragazze lilybetane che, stanchissime, possono finalmente e meritatamente levare le braccia al cielo. Se anche questa non è una prova di forza allora spiegateci come chiamarla.
Sigel Marsala Volley – Volley Group Roma 3-2 ( 28-26/18-25/25-23/20-25/15-10)
Sigel Marsala Volley: Trabucchi 1, Centi 7, Scirè 20, Macedo 5, M’bra 26, Foscari, Biccheri 2, Marcone 14, Giuliani, Buiatti 3, Agostino (L) – All. Ciccio Campisi.
Volley Group Roma: Dal Canto 11, Rossi 22, Borghesi, Roticiani, De Meo 5, Cornolò, Kantor 11, Mele 8, Orsi 11, Saccoccia (L), Mastrocesare – All. Fabio Cavaioli.
Arbitri: Vincenzo Emma, Claudio Spartà.
Spettatori: 400 circa.