Petrosino – Il Carnevale è finito, mai come quest’anno le condizioni meteorologiche sono state favorevoli, quasi primaverili. Felice per i carristi, per i partecipanti ai carri allegorici tutti a Petrosino. La festa si è potuta “godere”, finalmente, per quattro intensi giorni. Ma non è tutto oro quello che luccica nel piccolo paese del trapanese. E’ sbagliato dichiarare che è stato un anno da record…
Quali record? Il Carnevale a Petrosino è paragonabile ad un talentuoso calciatore professionista che aspetta sempre l’annata migliore e la giusta consacrazione, consacrazione che non arriva – purtroppo – mai. Io sono un ex carrista, negli anni ’90 sono stato tra i protagonisti del Carnevale di Petrosino, c’era entusiasmo, voglia di crescere, di migliorare. Con il mio gruppo di allora (con l’architetto Antonino Meo e Co.) abbiamo dato l’anima, abbiamo iniziato a scrivere i primi inni inediti, i primi movimenti ai carri allegorici. E poi colori, allegria e tantissimi partecipanti.
L’obiettivo dichiarato da tutti era sempre quello, e sempre lo stesso (ancora oggi), superare il Carnevale di Sciacca, far diventare il Carnevale a Petrosino il più importante in Sicilia. Obiettivo fallito. Abbiamo vinto diverse edizioni di quel periodo, a noi interessava – comunque – la crescita di tutti, di tutta la manifestazione. Poi intervengono fattori che fanno morire sempre tutto: invidia, politica, gelosia, mala organizzazione… Si è azzerato di nuovo tutto, si è dovuti ripartire da zero, molti anni dopo. La rinascita del Carnevale a Petrosino c’è stata, per fortuna. Associazioni che con la creazione di un comitato Pro-Carnevale hanno fatto crescere in pochissimi anni ancora una volta la manifestazione. E in poche edizioni si sono riempite le strade, tantissimi i carri in gara, tantissimi i partecipanti ai balletti, piccoli, grandi, uomini, donne… L’obiettivo, ripeto, era sempre lo stesso: far crescere la manifestazione.
Ma i “record” proclamati per questa edizione quali sono realmente? Alcuni anni fa c’erano oltre 7 carri, migliaia di iscritti, una infinità di gruppi in maschera, riprese televisive, speciali in tv… Nei primi anni della “gestione” Gaspare Giacalone sono venuti anche ospiti importanti, strapagati… Trascurando, ingiustamente, i veri protagonisti del Carnevale, quelli che lavorano al freddo, e per diversi, mesi nei capannoni. Il Comitato è stato “abolito”, i carri sono diminuiti, i partecipanti sono scomparsi (resistono i bambini delle scuole di ballo locali), gli inni (e non solo) li compriamo ancora Sciacca (come se noi musicisti talentuosi non ne avessimo nel territorio), il percorso è stato accorciato (si fa bella figura se la gente si distribuisce in un tratto più breve), è “morta” definitivamente la satira politica e di costume.
Ma quale crescita!? Penso che in questo ultimo anno anche i carri allegorici non sono i migliori di sempre, anzi. Credo che ci siano stati anni migliori. ma la colpa ovviamente non è dei carristi. I carristi con qualche incentivo in più migliorerebbero i lavori. Le luminarie, le pubblicità inutili e il PalaCarnival non aiutano di certo chi crea il Carnevale, non aiuta di certo a migliorare il livello della manifestazione.
Il prossimo anno? Ci sarà un nuovo sindaco (o lo stesso con un altro mandato) ma non ci sarà il Comitato organizzatore, quindi, ancora una volta di rischia di far morire la “promessa” che mai diventerà, molto probabilmente “sposa”.
Enzo Amato