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Il caso Maria di Trapani: “Ne avevo abbastanza e ho denunciato quello che avevo vissuto”

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“Ne avevo abbastanza e ho denunciato quello che avevo vissuto”, ha spiegato la 41enne “Maria di Trapani”, tornata a vivere a Trapani con la madre e il fratello. Maria, all’anagrafe Maria Caruso, “non sta bene”, assicura chi l’ha vista di recente. Dopo lo scoppio del caso sui maltrattamenti per mano dei suoi scopritori Alberto Lipari e Rosalba Platano (leggi i dettagli qui), la sua storia è finita in Tribunale.

E mentre il suo quadro psicologico non è dei più sereni, le prospettive sono cambiate: da “star” inconsapevole sul web, con il pubblico dileggio a correre sul filo di battute improbabili e scherno facile, alle aule, i processi, e – azzarda qualcuno – “le mire della sua famiglia che vuole soltanto un ritorno economico”. Ma scavando più a fondo, si trova soltanto una donna distrutta, umiliata, sconfitta. [da Siciliafan.it].

Scrive “Repubblica”: «Il giudice deciderà sui maltrattamenti, ma il vestito di fenomeno da baraccone è difficile da togliere. Le serate in discoteca, tra le risate di tutti, i post sui social tra commenti improponibili, la sua ricerca di un amore sono il passato di Maria di Trapani. Il suo ‘scopritore’ Lipari, con una clip pubblicata su Facebook nel novembre 2014, spiegava le ragioni dell’abbandono della scena da parte della sua creatura: “L’abbiamo accolta a braccia aperte quando ha litigato con la famiglia e ha lasciato casa. Poi si è resa conto che il mondo dello spettacolo non è tutto oro”. Adesso che i riflettori si sono spenti, c’è una persona sola, a pezzi. Ha vinto lo show, ha perso l’umanità».

Intanto Alberto Lipari annuncia: “Processualmente emergeranno dei documenti sottoscritti da Maria e perfettamente conosciuti dall’intera sua famiglia che dimostrano che alcuna retribuzione doveva essere alla stessa corrisposta anzi doveva avvenire l’esatto contrario per l’opera di management operata dal mio programma nel suo interesse al fine, un giorno, una volta ottenuta visibilità mediatica, di trasformare Maria in personaggio pubblico e conseguentemente far diventare la sua popolarità una fonte di reddito per la stessa. Sono false, calunniose e non documentate le affermazioni di Maria circa le condizioni dell’immobile nel quale viveva. Abbiamo fiducia nella Giustizia e ci auguriamo che quando interverrà l’assoluzione questa venga pubblicizzata con la stessa forza e veemenza utilizzate per screditarci”.

E lo stesso Alberto Lipari pubblica su YouTube un video fotografico intitolato “MALTRATTAMENTI a Maria Di Trapani“, dove si vede una Maria Caruso allegra, serena e felice…

 

 

 

 

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