Marsala – Ficarra e Picone restano i campioni del botteghino. “L’ora legale” è primo per incassi anche nella sua seconda settimana. Il quinto film dei due comici siciliani è stato il più visto anche nel weekend, con un incasso di quasi due milioni e mezzo. Alle sue spalle nel fine settimana il musical hollywoodiano “La la Land”. “L’ora legale” ha già incassato più di sei milioni e mezzo di euro nelle prime due settimane di programmazione.
“L’ora legale” rimane saldo in testa al botteghino nazionale, guadagnando altri 2 milioni 433 mila euro con una media di 4.077 euro su 597 sale e un incasso totale di 6 milioni 623 mila euro. Il musical “La la Land”, con Ryan Gosling ed Emma Stone, in corsa per 14 Oscar, ha debuttato al secondo posto con 2 milioni 38 mila euro. Al terzo posto il thriller psicanalitico “Split”.
“L’ora legale” da la giusta rappresentazione di un’Italia (e Sicilia) spesso troppo chiacchierona e poco propensa ai fatti. Quante volte gli italiani si sono lamentati dei politici disonesti e sempre pronti a fare favori ai propri parenti e conoscenti? Tantissime, e il più delle volte le critiche erano anche giuste e comprensibili. Ma in quanti sarebbero disposti a sopportare un politico onestissimo e deciso a far rispettare le leggi in modo ferreo? Ecco, alla prova della verità, è molto probabile che anche un popolo che vive nel malcontento come il nostro decida di fare un passo indietro e credere che forse l’omertà non è poi così sbagliata. E’ questo il pensiero che i comici siciliani cercano di esprimere attraverso questo film. Il Popolo vive in un perenne stato di precarietà e di illegalità. Una costante via Crucis da affrontare con l’unica arma a loro disposizione: la lamentela. Nella commedia, si ride a crepapelle ma ci sono anche ampi spazi per la riflessione e il ragionamento e alla fine ci si accorge che forse molti di noi reclamano la legalità senza volerla veramente. Non è solo un film per ridere, anche se le battute condite da un pizzico di malizia non mancano ma è anche un modo per entrare nella testa di tutti noi e farci fare una riflessione completa. In quanti saremmo disposti a rinunciare ad un possibile favore per una più corretta applicazione della legge? Quanti sono quelli che chiedono una legalità completa ma che sarebbero pronti a fare un passo indietro nel momento in cui ci si accorge che forse non conviene più di tanto? Ficarra e Picone spiegano proprio questo e inquadrano i paradossi di un’Italia che si lamenta dei propri politici, dimenticandosi che forse i nostri politici sono lo specchio dei cittadini.
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