Sei e mezzo i milioni di euro. Sono il risarcimento che lo Stato gli ha riconosciuto per 22 anni di ingiusta detenzione a Giuseppe Gulotta. Fu vittima del clamoroso “errore giudiziario” relativo alla strage della casermetta di Alcamo Marina, il 26 gennaio 1976 quando vennero uccisi a colpi di arma da fuoco due giovani carabinieri, Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta. Gulotta, 59 anni, muratore alcamese vive adesso a Certaldo, in Toscana.
Il denaro gli permetterà oltre che di assicurare un alto tenore di vita a alla moglie Michela e ai figli, anche di fare una donazione alla chiesa guidata dal parroco che ha aiutato lui e la sua famiglia. Nel frattempo, ha deciso di concedersi anche un piccolo lusso: una Porsche Cayenne. Per Gulotta, l’incubo è finito il 13 febbraio 2012, quando fu assolto dalla Corte d’ appello di Reggio Calabria al termine del processo di revisione, avviato a seguito delle dichiarazioni (“Gulotta fu torturato dai carabinieri”) dell’ ex brigadiere dell’ Arma Renato Olino.
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