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“La scelta di Marsala come Dea di primo livello è nella logica: è il quinto comune della Sicilia”

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“Un amministratore pubblico deve privilegiare l’interesse generale, non i piccoli cabotaggi, o gli interessi di bottega, questi li lasciamo ad altri che, per qualche preferenza, cavalcano il qualunquismo più becero senza alcuna vergogna. Se avessimo ragionato così avremmo creato un Hub in provincia di Trapani e quattro Dea di primo livello, per poi gridare allo scandalo quando dal ministero avrebbero cassato tutto. Per questo siamo indignati per attacchi che ledono la reputazione dell’assessorato e dell’azienda e stiamo valutando eventuali azioni da intraprendere contro chi getta discredito sul nostro operato”. Lo dichiarano l’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi e il direttore generale dell’ASP di Trapani Fabrizio De Nicola.

“La scelta di Marsala come Dea di primo livello è nella logica: è il quinto comune della Sicilia, ha una nuova struttura ospedaliera inaugurata nel 2009, copre un bacino di oltre 100 mila persone. Ma no, non va bene: per qualcuno è meglio che nessuno abbia qualcosa se questa non può andare a lui. O la sciocchezza di creare un Dea di primo livello unendo gli ospedali di Mazara, Castelvetrano e Salemi. Non si sa nemmeno di che si parla! Gli scippi avvengono se qualcuno toglie qualcosa: alla sanità mazarese noi abbiamo dato, non tolto!

Un nuovo ospedale che l’ASP ha realizzato in tempi europei, quando per decenni tutti, nessuno escluso, l’hanno abbandonato a se stesso fino ad arrivare alla chiusura. Facciamo allora un’operazione verità: l’ospedale di Mazara del Vallo non ha solo un ‘misero pronto soccorso’, come artificiosamente si vuole insinuare, ma diviene un presidio fondamentale nella rete della emergenza urgenza, e viene fortemente potenziato rispetto al vecchio Abele Ajello con più posti letto, con unità operative complesse di pronto soccorso, medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con terapia intensiva coronarica, oncologia, farmacia, e unità operative semplici di oculistica, psichiatria, lungodegenza, riabilitazione, radiologia, patologia clinica. Saranno poi strutture dipartimentali l’anestesia e rianimazione, la radioterapia e la gastroenterologia.

Ma forse è questo in realtà che dà fastidio, che invece delle solite promesse vi sono realizzazioni concrete! E questo è quello che interessa alla gente, non squallide strumentalizzazioni politiche. I cittadini di Mazara del Vallo questo chiedono, non la falsa crociata sulla radioterapia struttura complessa al posto di Trapani: ebbene nessuna delle due lo sarà, ma saranno entrambe strutture dipartimentali. Ma anche Alcamo e Castelvetrano escono premiate da questa nuova configurazione della rete con maggiori strutture complesse e semplici. Altro che solo quattro discipline per ospedale! In linea di massima questa sarà la configurazione:

Alcamo: Chirurgia generale, medicina generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia, psichiatria, lungodegenza, radiologia, patologia clinica, pronto soccorso, anestesia e rianimazione, farmacia.

Castelvetrano: Chirurgia generale, medicina generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia e Utic, ostetricia e ginecologia, pediatria, neonatologia, terapia intensiva e rianimazione, ematologia, lungodegenza, radiologia, patologia clinica, pronto soccorso, anatomia patologica, farmacia e oncologia.

Senza dimenticare la convenzione con Villa Santa Teresa di Bagheria per l’istituzione della radioterapia a Mazara del Vallo e con il Bonino Pulejo di Messina per i posti letto di neuroriabilitazione a Salemi, che rimane ospedale, aggregato al Dea di primo livello di Trapani, con tutte le discipline, le strutture e i servizi oggi esistenti, mentre Pantelleria resta ospedale di zona disagiata.

Mai si è visto un potenziamento simile! Con questo nuovo piano allora – concludono Gucciardi e De Nicola – si sviluppa di molto la qualità della sanità in questa provincia, e questo è il nostro fine, che sarà completa appena potremo attivare i concorsi per coprire l’importante incremento di dotazione organica che abbiamo fatto, e immettere quel personale che in questi otto anni, a causa del blocco assunzioni, è andato in pensione e non si è potuto sostituire”.

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