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“Un pensiero natalizio”, di don Giacomo Marino

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“Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”.

Ancora una volta la nostra attenzione è rivolta verso quella mangiatoia, luogo singolare in cui la potenza di Dio si rivela a noi occhi. Mentre l’uomo è tentato dalla sete di potere, di avere, di prendere, di salire, Dio sceglie un percorso diverso. Scende in mezzo a noi per servire la nostra condizione, per dare e darsi alla nostra fragilità. Viene ad abitare la condizione umana per colmarla della Sua grazia. È il fatto sconvolgente del Natale.

In quel Bambino che noi adoriamo, Dio indica a noi la strada dell’umiltà e della povertà interiore quale via per giungere alla perfezione.

“A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio”.

Dinanzi a quella mangiatoia, percepiamo che ogni differenza che il mondo stabilisce, lascia lo spazio alla dimensione propria dell’essere figli di Dio. Potenti e sudditi, ricchi e poveri, furbi e sinceri. Tutto ciò sparisce. Nella contemplazione del Divino Bambino siamo tutti uguali, peccatori e deboli, ma privilegiati perché figli amati di un Dio che per amore nostro ha assunto la nostra condizione per santificarla con il Suo Amore. Quel Dio che guarda solo ed esclusivamente al nostro cuore, al nostro essere piuttosto che al nostro avere materiale.

“Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza”.

Lo stupore generato dalla dolcezza di quel Bambino susciti in noi il desiderio di diventarne suoi messaggeri. Egli è il principe della pace che chiede a ciascuno di noi di portare la Sua pace laddove viviamo. Pace nelle nostre famiglie, pace nei nostri luoghi di lavoro, pace tra di noi. Ed è Natale. Non può esserci Natale quando non c’è un impegno concreto per la pace, per la riconciliazione, per la concordia, per il rispetto di ogni persona, specialmente per i più emarginati.

Con alcune parole di Santa Teresa di Calcutta, auguro un Sereno e Santo Natale a noi tutti.

“E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società.
E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri”.

Don Giacomo Marino

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