Marsala – Può succedere. Può succedere che una giornata storta mandi all’aria le attese di tutti. Può succedere ovunque e in ogni momento, nella vita. E succede, di norma, anche nello sport. Che della vita in fondo fa parte. Nello sport hai però quasi sempre modo di rimediare. Anche se, in coda a una sconfitta difficile da digerire, ti senti col morale sotto i tacchi. S’impara. E si cresce anche così.
Parliamoci chiaro signori miei: aver perso la partita di ieri non è certo la fine del mondo. Anche se la delusione resta. Effimera per quanto possa essere proprio perché legata all’attimo. E allora ci stanno le facce tristi di fine gara. Ci stanno perché è giusto che sia così. Ma andranno via in fretta, ne siamo sicuri. Siamo solo all’inizio di un campionato tutto da vivere, plasmato su un equilibrio inconfutabile. Di cui ieri sera abbiamo avuto un’ulteriore dimostrazione. Con una Sigel che ha manifestato tutta la propria forza stravincendo il primo set, ben aldilà del 25-18 finale. Ripartiamo da quello.
E dall’urlo liberatorio di Benedetta Marcone, guarda caso alla fine miglior realizzatrice del match, che abbiamo scelto come immagine di copertina. Che in prospettiva vale, se ci permettete, molto più di una vittoria. Perché perdere una battaglia non è perdere la guerra. Hanno lottato le nostre ragazze. Hanno lottato anche quando i parziali davano loro torto. Riuscendo a emergere in tutti i finali di set. Emblematico e drammatico quello della terza frazione, che ha dato la svolta decisiva al match. Con la Sigel capace di recuperare dal 18-22 fino alla bagarre che ha condotto al 26-28 finale, passando per ben due set-point a proprio favore.
E attraverso una contestata decisione arbitrale che ha sanzionato un fallo a Michela Buiatti. Volendo essere ancora più attenti, la reazione è stata palpabile anche negli altri due set persi: il secondo ed il quarto. Nel finale, ma c’è stata. Sintomo inequivocabile d’attaccamento e forza di spirito. Due valori importantissimi dai quali ripartire subito. Assieme, ripetiamo, allo strapotere elargito nel primo, iniziato con un disarmante parziale di 8-1. La gara di ieri, che coach Campisi ha iniziato con la solita formazione (Trabucchi in regia, Biccheri opposto, Agostino libero, Giuliani e Centi centrali, Marcone e M’bra di banda), sembrava in effetti aver preso la piega giusta.
Di fronte alla squadra azzurra, che è apparsa subito scatenata, coach Montemurro ha schierato la palleggiatrice Baruffi, l’opposto Morone, il libero Boffa, le centrali La Rocca e Murri e le schiacciatrici Ginanneschi e Monitillo. Ma poco hanno potuto le suddette contro lo straripante inizio di Biccheri e compagne. Che, pur rifiatando in taluni frangenti, non hanno mai messo in discussione la conquista del set. Permettendo alle avversarie di “avvicinarsi” solo sul 19-15. Per poi concludere alla distanza sul netto 25-18 finale.
Un pizzico d’illusione, com’è normale che sia, forse c’è stato. Il volley è uno sport fatto di sensazioni immediate. Isernia non s’è disunita. Il gioco della squadra molisana, magistralmente giostrato dalla Baruffi, ha iniziato a perdere sbavature. E, seppur in maniera magari poco spettacolare, le ragazze ospiti sono state capaci di venire a capo della situazione. E’ così iniziata un’altra gara, combattuta punto a punto. Con il gioco dell’Europea 92 che ha irretito le ragazze azzurre. Che, pur sembrando in ogni occasione capaci di rimediare, in effetti non ci sono riuscite.
Al secondo time-out tecnico, giunto sul 13-16, Campisi cambia la diagonale – dentro Buiatti e Scirè, fuori Trabucchi e Biccheri. La Sigel ha un impennata, acquistando in dinamismo e freschezza. Ma Isernia sta lì, sulle sue. E riesce a rintuzzare le velleità delle avversarie. Si passa infatti dal 20-20 al 20-23. Con l’ultimo guizzo azzurro che sembra far sperare in un’altra rimonta. Ma il 22-23, raggiunto con rabbia, è solo un’illusione. Le molisane si aggiudicano il set chiudendolo sul 23-25. Il terzo set, come accennato, è quello che per molti aspetti ha deciso l’incontro.
Ci concentriamo così sull’incredibile finale, poco adatto ai deboli di cuore, quando dal 18-22 inizia la battaglia. L’ingresso della Foscari, subentrata alla M’bra, accende le polveri della squadra lilybetana. La neo-entrata da il là alla rimonta, realizzando un ace sulla sua prima palla in battuta. Poi non sbaglia il servizio, consentendo alla propria squadra di scalare la montagna.
Fino al primo set-point che arriva sul 24-23, con un’eccezionale Marcone che va a schiacciare un paio di palloni a filo di banda. I toni si accendono: Isernia ribatte colpo su colpo e annulla anche il secondo set point arrivato sul 26-25. Quindi l’episodio determinate: il primo arbitro fischia un’infrazione alla Buiatti, colpevole d’aver schiacciato una palla servita dal libero in prima linea. Poi il punto conclusivo, scaturito da un errato attacco in fast.
Una mazzata tremenda, che sembra abbattere il lato “positivo” della psiche azzurra. Ma la squadra di Campisi, pur accusando inizialmente il colpo, dimostra ancora di esserci. E di possedere più di un’anima. Le ragazze lilybetane nel terzo set continuano a lottare su ogni pallone, pur tra le difficoltà che un passivo negativo aizza. Così fino al secondo time-out tecnico la gara resta aperta: 15-16 per l’Europea 92, dopo un’altra rimonta azzurra.
Le atlete di Montemurro mantengono i nervi saldi, sfruttando a loro favore il momento contingente e il punteggio dei primi tre set. Campisi prova ancora una volta la carta Scirè. La partita si riaccende nuovamente nel finale, dopo che Isernia aveva preso il largo (17-23). E così, sul 18-24, le molisane si fermano. Quasi assalite da un brivido d’incertezza. Ci provano le azzurre. Ci provano con cuore e incoscienza. Ma si fermano a quota 21. Pronte, ne siamo sicuri, a ripartire subito sin dalla prossima partita.
Sigel Marsala Volley: Trabucchi, Centi 11, Scirè 2, Macedo, M’bra 15, Foscari 1, Biccheri 8, Marcone 22, Giuliani 7, Buiatti, Agostino (L), Titone. All.Ciccio Campisi.
Europea 92 Isernia: Baruffi 4, Angone, Bernava, Monitillo 21, La Rocca 6, Miceli, Murri 10, Ginanneschi 11, Boffa (L), Morone 10. All. Francesco Montemurro.
Arbitri: Paolo Benigni, Andrea Di Tullio.
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