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Oltre alle decisioni UE: la tristezza degli agrumi, segna il de profundis delle arance di Sicilia

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Ancora una volta l’agricoltura Sicilia, e nello specifico l’agrumicoltura subisce la mortificazione dell’U.E., che come principio dovrebbe sostenere le produzioni europee, ma che, di fatto, aiuta le prodizioni degli altri paesi. Questo in sintesi viene fuori dall’accordo, fra U.E. con sei paesi del continente africano, che avvantaggia il loro export.

Sono stati 417 i deputati europei che a Strasburgo hanno votato “si”, 216 i contrari e 66 astenuti. Relatore della commissione per il commercio internazionale, il tedesco Alexander Graf Lambsdorff. Dopo il voto il relatore ha dichiarato “ questo è un patto che aiuterà i nostri Paesi –partner in Africa a ridurre la povertà e faciliterà la loro graduale integrazione nell’economia mondiale”.

Vani tentativi del governo italiano, che dopo aver inviato una nota a tutti i parlamentari italiani, eletti a Strasburgo, invitandoli a votare “No” evitando cosi l’importazione. Le importazioni dal Sudafrica resteranno chiuse dal 01 dicembre e il 31 maggio avverranno nel periodo compreso. Sei le settimane concesse al Sudafrica dal 15 ottobre al 30 novembre per l’esportazione delle arance, di fine stagione, che vengono utilizzate per la produzione di succhi di frutta, sul valore dell’ 1% esportato.

Tante e vivace le proteste dei deputati europei siciliani, La Via, Corrao, Giuffrida, Chinnici, Pogliese. L’ex ministro Paolo de Castro che ha votato “no” a conclusione del voto ha dichiarato < troppa fretta, solo un paio di giorni fa abbiamo saputo che avremmo dovuto votare questo punto> , in sintesi un accordo “cotto e mangiato” (fonte GdS). Quindi un altro boccone amaro per gli agricoltori siciliani che dopo l’approvazione degli accordi commerciali U.E., dopo quello siglato con il Marocco nel 2012.

Un accordo, questo che potrebbe far perdere quote di mercato agli agricoltori italiani, in particolare calabresi e siciliani, dove il settore degli agrumi rappresenta un pilastro dell’economia regionale, ed il compartimento è già gravemente colpito dalla crisi.

Un accordo, questo, che mette a rischio gli oltre 50.000 ettari di superficie di arance in Sicilia (fonte censimento agricoltura 2010) con gravi ripercussioni sull’economia agricola e sull’occupazione. Un’altra batosta arriva dall’attacco del Citrus Tristeza Virus (CTV) ) che è un virus appartenente al gruppo dei Closterovirus, che causa una patologia chiamata “tristezza degli agrumi”.

La malattia si manifesta soprattutto su piante innestate su specie sensibili, che sta flagellando molti areali della Sicilia, e che ha indotto molti produttori ad effettuare l’estirpazione e la distruzione delle piante infette e l’uso per i nuovi impianti di materiale di propagazione sano e certificato.

Giacomo Alberto Manzo
FareAmbiente Sicilia

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